Natale con il riciclo-2M di CLEMENTINA CROCCO
lunedì 27 dicembre 2021
martedì 21 dicembre 2021
IL PRESEPE
IL PRESEPE
La
parola presepe deriva
dal latino “praesaepe”
ovvero "davanti alla siepe" e,
per, estensione ha cominciato a indicare anche la stalla oppure la mangiatoia
posta in una stalla.
Attualmente,
con presepe, si indica la raffigurazione della natività di Betlemme.
CHI
LO INVENTÒ
Si
crede che l'inventore del
presepe sia stato San
Francesco d'Assisi che lo realizzò nel 1223.
Tommaso
da Celano, il frate che raccontò la vita del santo, narra che Francesco nel Natale del 1222 si recò a Betlemme dove si
aggregò alle funzioni liturgiche della nascita di Gesù, rimanendo profondamente colpito da queste
rappresentazioni sacre.
Quando
San Francesco tornò in Italia, chiese a papa Onorio III di raffigurarlo anche
lì.
Il
Papa però non glielo permise (a quell'epoca la rappresentazione dei drammi
sacri era vietata), gli concesse, però, di celebrare la messa in una grotta.
La
notte e la celebrazione liturgica furono illuminate da fiaccole e, dentro la
grotta, fu collocata una mangiatoia riempita di paglia, con accanto un asino e
un bue. In realtà non si trattò di
un presepe vero e proprio, ma di una messa celebrata in una grotta e non in una chiesa.
Città
molto famosa per la produzione del presepe è Napoli.
Il presepe napoletano è una rappresentazione della nascita di Gesù
ambientata tradizionalmente nella Napoli del Settecento. A volere una
raffigurazione della natività fu re Carlo III di Borbone che aveva una vera passione per le arti
manuali.
All’epoca,
tra i nobili, fare il presepe divenne una competizione, perché tutti volevano
le lodi del re per le proprie creazioni. E accadde anche che il presepe perse
le caratteristiche originarie, quand’era umile e povero, per dare spazio ad una
scenografia più affascinante e maestosa. La semplice mangiatoia si trasformò in
un’elaborata costruzione che prevedeva un paesaggio con montagne, salite e discese,
vicoli e scalinate; nella parte pianeggiante veniva raffigurata la tradizionale
grotta, affiancata dalle osterie nelle quali, secondo la narrazione dei Vangeli, Giuseppe e Maria non avevano trovato posto a
Betlemme.
I
pastori (termine con cui si
indicano tutti i personaggi che compongono il presepe) non erano altro che le
figure tipiche del popolo napoletano: contadini, artigiani, pescatori,
mendicanti. Gesù era nato tra la gente più umile che era quindi rappresentata
certamente non in pose “nobili”, ma nelle attività quotidiane o nei momenti di
svago: al mercato, nelle osterie, nelle botteghe.
Insieme
ai pastori, sul presepe c’erano animali, strumenti di lavoro e musicali, prodotti
dell’orto e oggetti vari riprodotti in scala.
Se
è vero che i personaggi dovevano essere più realistici possibile, allora dovevano
indossare vestiti in tessuto... ed ecco che anche le donne di corte entravano
in gioco nella realizzazione del presepe, dedicandosi alla fase della
vestizione dei pastori, con abiti realizzati a mano con stoffe e tessuti
provenienti dagli opifici reali di San Leucio. Le figure più importanti erano
inoltre vestite con veri gioielli in miniatura, realizzati dagli orafi dell’epoca.
Tale
era la passione del re Carlo III che, quando si trasferì in Spagna, portò con
sé un grandissimo presepe e degli abili artigiani per continuare lì la
tradizione napoletana.
Il presepe napoletano del ‘700 divenne
così, più che la semplice rappresentazione della nascita di Gesù, come narrata
dai Vangeli, un vero e proprio tuffo nella vita partenopea dell’epoca. Non
poteva quindi non diffondersi nelle case popolari, seppur con minore qualità.
Ospitato in una teca, il presepe era composto da un piccolo “scoglio” abbellito
con qualche pastore. Da quel momento, però, la realizzazione dei pastori si
trasformò in un vero e proprio mestiere.
La
moda del presepe attraversò l’intero secolo e, solo nell’800, iniziò a perdersi:
la maggior parte delle costruzioni esistenti furono smontate, vendute o
disperse. Tra le poche realizzazioni dell’epoca sopravvissute fino ai giorni
nostri vi sono il grande presepe reale, conservato nella reggia di Caserta, e
quello donato alla città di Napoli dallo scrittore Michele Cuciniello, conservato nel museo della Certosa di San Martino.
La
tradizione napoletana del presepe, però, è arrivata fino ai giorni nostri. Le
famiglie del napoletano, nel periodo prima di Natale, si recano nelle aree dove
il presepe continua a esistere, specialmente nella zona di San Gregorio Armeno,
per ammirare le varie rappresentazioni artistiche degli artigiani della zona.
Per
esperienze personali, a malincuore, devo ammettere che la qualità del presepe
di San Gregorio Armeno negli ultimi anni è scesa parecchio. I vari artigiani
storici, sono stati sostituiti da piccole botteghe straniere, che realizzano
pezzi in plastica con materiali economici, in modo tale da presentare ai
clienti prezzi più bassi e abbordabili. Quindi, secondo me, i pochi artigiani
rimasti, non costruiscono semplici presepi, ma portano avanti una grandissima
tradizione, che risale a più di 300 anni fa.
Ruggiero Aliperti 2B
lunedì 20 dicembre 2021
GIOCHI CHE PASSIONE!
Arrivato
Natale, ci sono offerte di tutti i generi in vista dei regali: le letterine
sono state spedite con le richieste più strane che si possano pensare, ma
siccome Babbo Natale è molto impegnato e spesso non ascolta, non tutte le
richieste sono accontentate ma può essere che i videogiochi non stanchino gli
elfi e Babbo Natale ha più probabilità di portarli.
Quindi
vorrei darvi dei suggerimenti per le vostre letterine per i cinque giochi
migliori (per me) per la Nintendo Switch.
5) MONSTER HUNTER RISE:
Un
gioco d’azione ambientato in Giappone. Un cacciatore personalizzabile come
protagonista e tanti tipi diversi di armi e di armature da scegliere e
potenziare. E’ possibile giocare online come giocatore singolo e
multigiocatore. Lo scopo è migliorare le armi e le armature per sconfiggere
nemici sempre più forti. Il gioco in sé è molto interessante, tattico e vivo,
però è complicato e richiede un accesso giornaliero.
4) SUPER SMASH BROS. ULTIMATE:
Un
gioco d’azione multigiocatore ambientato nei luoghi dei giochi Nintendo in cui
due o otto personaggi si devono affrontare con le loro abilità ed attacchi. I
personaggi sono presi da tutte le saghe Nintendo. Lo scopo è divertirsi, smash
è il perfetto gioco da giocare con gli amici. Basta accendere i controller e il
gioco li rileverà e ti permetterà di giocare. Per me questo gioco è perfetto
com’è, l’unica cosa che lo posiziona al quarto posto è che per ottenere tutti i
personaggi bisogna pagare.
3) MINECRAFT:
Minecraft
è un gioco in cui puoi sbizzarrire la tua immaginazione in modalità creativa
oppure cercare di sopravvivere in modalità sopravvivenza. Il gioco non ha un
vero e proprio scopo, l’esplorazione è la base dello stesso, quindi bisogna
solo divertirsi come più piace. Per me questo gioco è bello, però non riesco
mai a pensare cosa costruire e nella modalità sopravvivenza durante la notte,
mi spavento.
2) ANIMAL CROSSING NEW HORIZON:
Animal
Crossing è un gioco in cui sei un abitante personalizzabile che va a vivere su
un’isola. Nel corso del gioco arriveranno sempre più abitanti e tu potrai
formare la tua città. Lo scopo è guadagnare stelline (non sterline) per
comprare vestiti, strumenti, accessori, cose per la casa ed ingrandirla, e
soprattutto visitare le isole dei tuoi amici. Questo gioco richiede un accesso
giornaliero, ma per il resto è perfetto.
1) KIRBY STAR ALLIES:
Kirby
è un gioco in cui appunto, impersoni Kirby, una pallina rosa e tenera che ha la
capacità di appropriarsi dei poteri degli altri che gli permettono di
utilizzare gli elementi per sconfiggere nemici temibili. Il mondo è fantastico,
e Kirby può trasformare i nemici in suoi alleati. Lo scopo del gioco è
sconfiggere il re dell’oscurità con i suoi alleati. Per me questo gioco è
perfetto: ha diverse modalità di gioco, è semplice, e non richiede pagamenti
aggiuntivi.
Nella
mia letterina, che non so come sia arrivata ad Amazon, arriveranno altri due
giochi che recensirò nel prossimo articolo.
Giuseppe Coppola 2B
IL CALCIO È UNA SCUOLA DI VITA.
Spesso viene detto agli adolescenti che andare agli allenamenti di calcio fa perdere la concentrazione
nello studio e per questo sarebbe
meglio restare a casa.
Certe volte si
torna a casa tardi dopo un allenamento e si è costretti a finire i compiti dopo cena.
In realtà non è
così semplice rinunciare al calcio per un vero appassionato di questo sport. Chi lo pratica, infatti, sa che non
significa solo divertirsi in un gruppo di ragazzi ma anche imparare tante cose: prima di tutto ad organizzare bene il proprio tempo tra sport e studio.
Il calcio
inoltre aiuta a fortificare il fisico, insegna
a collaborare con gli
altri nel rispetto delle regole, a stringere legami, ad essere leali e a
considerare le critiche dell'allenatore come insegnamenti preziosi.
Quando si affrontano gli avversari, si
tende ad essere molto competitivi ma un buon mister sa insegnare ad accettare anche le sconfitte con un
sorriso e a tendere la mano agli avversari.
Grazie al calcio un adolescente impara a prendere
decisioni e a rispettare gli impegni e per questo può diventare un adulto più responsabile, pronto
alle sfide della vita e capace di confrontarsi con gli altri in modo sereno.
Il calcio è una scuola di vita perché insegna
ai ragazzi a imparare dagli altri senza mai giudicare chi è più forte o più debole perché ognuno
è speciale e unico e deve cercare
sempre di migliorare se stesso.
Essere un bravo
sportivo e un bravo alunno, insomma, non è impossibile, basta solo impegnarsi e crederci.
Raffaele Mauro classe 2B
domenica 19 dicembre 2021
La “tecno - vita”
Alcune volte mi chiedo se viviamo ancora sulla Terra,
altre volte mi sembra che tutti stiano diventando dei robot.
Il mondo è cambiato a causa della tecnologia, ormai
tutti la utilizzano perfino le persone anziane che prima abituate a scrivere
lettere, hanno iniziato ad integrarsi nel mondo degli adolescenti.
Si è persa la comunicazione, ormai siamo arrivati
perfino a limitarci ad un semplice “come stai?” Preferiamo utilizzare Face Time
o Skype invece di incontrare i nostri amici dal vivo anche se in questo periodo
potremmo anche incontrarli ma attenendoci alle norme di sicurezza che non tutti
rispettano neanche più!
All’inizio della pandemia Face Time, Skype ecc… erano
probabilmente le applicazioni più
utilizzate a causa appunto del Covid, per cui per vedere i nostri familiari non
potevamo far nient’altro che videochiamarli.
Perfino i bambini, innocenti, ormai sono incantati da
questi nuovi strumenti elettronici. A chi non è
capitato di vedere un bimbo di tre anni con un telefonino in mano? Non chiedono
più di andare al parco, ma chiedono di giocare a Minecraft e
a videogiochi vari.
La gente inoltre si fida ciecamente di informazioni non
sempre vere la cui la divulgazione è facilitata
dal web.
Siete
ancora soddisfatti del mondo in cui viviamo?
Paola Marotta 2B
L’emergenza COVID-19… ma quando finirà?
Il
COVID-19 è una grave sindrome che attacca le vie respiratorie. Il virus si
diffonde principalmente tra le
persone che sono a stretto contatto tra loro attraverso goccioline respiratorie emesse con il respiro, la
tosse, gli starnuti o semplicemente parlando. E’ importante portare sempre con sé dispositivi di protezione delle
vie respiratorie, come le mascherine,
e indossarli nei luoghi al chiuso e in tutti i luoghi all'aperto quando non può essere mantenuto il distanziamento
fisico. Sono circa due anni che ascoltiamo al
TG sempre le stesse notizie
e viviamo in questo clima,
a volte di terrore:
Contagi
in aumento, ospedali affollati, numero di morti, di guariti, di sintomatici e
non, lockdown, campagne vaccinali, tamponi,
manifestazioni no-vax, green pass, lavoro in
smart-working, didattica a distanza, DPCM,
ordinanze. La nostra
testa è continuamente bombardata da tutti questi termini e concetti che abbiamo
tutti più o meno imparato, per non parlare dei programmi di attualità dove sono invitati
famosi virologi e scienziati, ognuno
con tesi ed ipotesi diverse
per quanto riguarda
la fine della pandemia.
Una
cosa è sicura: senza una vaccinazione di massa la pandemia non finirà presto. Bisogna garantire i vaccini anche a paesi
meno fortunati, e convincere a vaccinarsi chi
è contrario.
Ma quando
finirà la pandemia?
Per ora, con certezza,
non lo sa nessuno. L’unica
cosa che possiamo
fare è affidarci a chi ne sa più di noi e rispettare le regole che ci vengono date.
Giorgia La Manna 2B
sabato 18 dicembre 2021
Greta Thunberg non molla!
Greta,
giovanissima ragazza svedese, è diventata il simbolo della lotta al cambiamento climatico dal 2018, anno in cui ha cominciato a scioperare.
Dall’età di 15 anni non ha mai smesso di battersi
per il clima e per l’ambiente. È famosa per le sue manifestazioni tenute a Stoccolma,
in Svezia, con lo slogan “Skolstrejk för klimatet”, ovvero “Sciopero
scolastico per il clima”.
Greta è nata a
Stoccolma il 3 Gennaio del 2003 ed è figlia
della cantante d’opera Malena Ernman e
dell’attore Svante Thunberg.
Nel 2018, a 15 anni, proclama lo
sciopero che farà il giro del mondo:
annuncia che non andrà più a scuola fino alle elezioni legislative del 9 settembre
2018 in Svezia.
La giovane studentessa chiede al governo di ridurre le emissioni di anidride carbonica, come previsto dall’accordo di Parigi. Tutti i giorni, anziché andare a scuola, si siede davanti al Parlamento svedese, con un cartello il cui slogan è ormai diventato celebre in tutto il mondo. La sua battaglia viene applaudita da giovani di diversi Paesi e in poco tempo nasce un movimento studentesco internazionale sotto il nome “Fridays for Future”. Giovani studenti in tutto il mondo iniziano a scegliere il venerdì per manifestare contro il cambiamento climatico.
La giovane attivista
rivolge le sue parole di protesta direttamente ai leader mondiali e ai rappresentanti dell’Europa. Il
17 aprile 2019 è invece a Roma dove partecipa
all’udienza generale del Pontefice
in piazza San Pietro. Il Papa decide di
salutarla personalmente.
A dicembre 2019 Greta viene
scelta come “Persona dell’anno” e finisce sulla copertina
del Time.
Anche durante la
pandemia lo sciopero per il clima non si
è fermato. Il 25 dicembre
2020 saluta i suoi follower sui social
mostrando una foto con il cartello che l’ha resa celebre e ha scritto:
”A causa della pandemia in corso, lo
sciopero lo facciamo online”.
Il 30 Settembre 2021 il presidente del consiglio Mario Draghi ha incontrato l’attivista Greta a Palazzo
Chigi, promettendo l’impegno dell’Italia nella lotta ai cambiamenti
climatici.
Alcuni esponenti del mondo politico
e della società civile, che ne
apprezzano l’operato, hanno proposto la Thunberg per il premio Nobel per la pace.
Non resta che dire un
immenso grazie alla guerriera Greta
e al
suo coraggio, quello che la spinge a difendere il suo futuro
e quello
di tutti gli altri sulla nostra “Casa in fiamme”.
Chiara Buono 2B
A CHILOMETRO ZERO
Salve a tutti,
oggi vi darò alcuni consigli su come prendersi cura di un terreno e soprattutto
come seminare questo terreno per ottenere dei prodotti sani e genuini a Km
zero, cioè dal produttore al consumatore.
Oggi possedere un terreno è veramente una fortuna e vedrete che sarà ancora più bello seminarlo e soprattutto raccogliere i propri prodotti, vi garantisco che sarà una meravigliosa sensazione.
Iniziamo con la 1ª fase: se avete la possibilità, concimate il terreno con il fertilizzante naturale di tipo “letame“. Successivamente arare il terreno o con una zappa o se avete la possibilità usate un trattore.
La 2ª fase è quella di fare dei solchi di circa 40/44 cm l’uno dall’altro in modo tale che si possa passare facilmente all’interno anche quando le piantine cresceranno.
Il 3° punto fondamentale è quello di seminare i prodotti scelti per la semina. I prodotti variano a seconda della stagione, per esempio in primavera vi consiglio di seminare: pomodori, basilico, melanzane, peperoni, meloni, angurie, zucche, ecc. Per questi ultime ortaggi vi consiglio di piantarli in una zona dove c è tanto spazio, perché queste piante tenderanno ad espandersi ed allungarsi molto.
La fase più importante è quella di annaffiare almeno tre o quattro volte a settimana, soprattutto le zone più soleggiate.
L’ultima fase è quella di dare un supporto alle piantine man mano che crescono, in modo tale da non farle piegare o spezzare. Potete usare dei pali oppure bacchette di bambù.
Una volta che
il prodotto finale è bello maturo e pronto per essere raccolto, non ci resta
che cucinarlo e soprattutto gustarlo e vi garantisco, sarà una vera
prelibatezza.
Vi auguro una buona semina, un buon raccolto e soprattutto
buon divertimento.
Vi saluto e ci vediamo per i prossimi
consigli.
Franco Albano classe 2B
venerdì 17 dicembre 2021
Certame Internazionale Bruniano
Il 16
dicembre, si è tenuta la cerimonia di premiazione del concorso ”Libero
pensiero”, dedicato al filosofo nolano Giordano Bruno e riservato agli studenti
universitari che si sono specializzati proprio su Giordano Bruno.
Questa
cerimonia fa parte del Certame Internazionale Bruniano, che è la più importante
manifestazione dedicata al nolano Giordano Bruno e alla sua filosofia e si
svolge a Nola ogni anno.
Il certame è
un concorso sulla filosofia dei Giordano Bruno che permette ai giovani della 4°
e 5° liceo, provenienti da tutte le scuole italiane, di partecipare al concorso
scrivendo un compito su un argomento della filosofia bruniana e di essere
premiati.
Il Certame
Bruniano, organizzato dal Comune di Nola, dal Liceo Carducci e
dall'Associazione Meridies, ha lo scopo di far sì che migliaia di giovani
possano approfondire il pensiero del grande filosofo nolano e di esaltare la
figura di giordano Bruno valorizzando i luoghi della sua terra.
La
manifestazione ha già ottenuto un grande successo culturale, favorendo il
turismo.
Questa
manifestazione contiene al suo interno numerosi eventi che si svolgono tra
novembre e dicembre , tra cui l'appuntamento del 16 dicembre, cioè la
premiazione del concorso “ Libero pensiero”, mentre sabato 18, sempre nel
salone del sito di via Merliano, la compagnia teatrale “Controtempo” ha messo
in scena “Gli Infiniti Mondi di Giordano Bruno” e infine l'evento finale in data
29 dicembre, prevede uno spettacolo teatrale della compagnia nolana
“Pipariello”.
Alessia Napolitano classe 2B
Alimentazione sostenibile
Ciao a tutti!
Queste sono le mie considerazioni dopo l’ora di
educazione civica di scienze sull’alimentazione corretta e sostenibile.
Oggi si mangia come se mangiare fosse una passione. Il cibo, infatti, è diventato un’abitudine. La cosa più brutta però dell’assumere continuamente cibo, è che questo ha un grave impatto ambientale.
Bisogna capire che quando c’è richiesta, c’è produzione, quindi se una persona fa domanda di un determinato prodotto, lo otterrà senza dubbi. Tutto ciò sta portando alla deforestazione, per creare nuovi campi agricoli, ma anche all’ uso di più fertilizzanti e pesticidi per aumentare la quantità di cibo.
sabato 11 dicembre 2021
Thanksgiving Day
Thanksgiving day is one of the most celebrated and important
holidays in the United States and Canada, it does not have a fixed date but it
is celebrated on the last Thursday of November in the United States and the
second Monday of October in Canada.
The origins of this festival date back to 1621, by pure
chance, in fact the pilgrim fathers wanted to thank the lord for the good
harvest in the new continent . In the first Thanksgiving’s dinner there
was turkey, the pumpkin together with
other white meat, fish of all kinds, cereals, fresh fruit and candies. In the
following centuries the tradition of Thanksgiving extended throughout the
country, but the thirteen colonies celebrated on different days until October
1777, but it was only George Washington, the first President of the United
States,to declare the holidays for all states in 1789.
On this very happy day, American families are very busy
preparing the classic turkey to eat with neighbors or people in need. Moreover, the Macy's Parade is celebrated on
the streets of New York, which this year after a year of virtual parade, due to
the covid, returns to the streets, participants must wear a mask and have to be
vaccinated.
Thanksgiving is a special day full of emotions for people and
families.
Scherillo Flavia,
Minichino Iris 3°H