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giovedì 7 marzo 2024

Giorgio Perlasca


Il 27 gennaio 2024, Giornata della memoria della shoah, la classe 2F ha voluto ricordare Giorgio Perlasca, un eroe italiano la cui storia rimasta sconosciuta fino agli anni 90 quando degli ebrei ungheresi sopravvissuti lo cercarono per ringraziarlo per quanto aveva fatto per loro.

Giorgio Perlasca, imprenditore italiano ex venditore di carni, si trova nella città di Budapest e assiste alla deportazione degli ebrei a opera dell’esercito ungherese Nazista. Sotto le false vesti di console spagnolo sfrutta le sue abilità diplomatiche per liberare più di 5000 ebrei.

I russi, giunti alle porte di Budapest, sottopongono la città a pesanti bombardamenti e Perlasca riesce a salvare molti Ebrei intuendo il piano dell’esercito ungherese.

Grazie a un documento che portava con sé, che attestava la partecipazione alla guerra civile spagnola che gli garantiva assistenza diplomatica, ottenne dall’ ambasciata e dal competente ministero spagnolo i documenti per la concessione della cittadinanza e il passaporto, rinunciando forzosamente a quella italiana.

Da eroe solitario divenne un “uomo qualunque”: conducendo una vita normalissima e chiuso nella sua riservatezza non racconta a nessuno, nemmeno in famiglia, la sua storia di coraggio, altruismo e solidarietà.

E muore il 15 agosto 1992, ha voluto essere sepolto nella terra con al fianco delle date un’unica frase: “Giusto tra le nazioni” in ebraico.


classe 2F


domenica 29 ottobre 2023

A mani tese





Nell'ambito del Progetto Solidarietà "A mani tese" gli alunni della Merliano-Tansillo di Nola si sono mostrati sensibili nei confronti del prossimo. In occasione della
"Giornata mondiale per l'eliminazione della povertà" gli alunni hanno collaborato con la Mensa Fraterna di Nola donando generi alimentari di vario tipo.

Il team Solidarietà ringrazia alunni e famiglie per la loro grande generosità.



mercoledì 24 maggio 2023

La memoria di tutti-Trentennale delle stragi di mafia

"La memoria di tutti” è il tema scelto dalla Fondazione Falcone, per il XXX anniversario delle stragi di Capaci e Via D’Amelio e per ricordare tutte le vittime di mafia di ogni tempo. Nel percorso di educazione civica e legalità, i nostri alunni si sono impegnati ad approfondire questa tematica così importante raccogliendo informazioni e producendo vari elaborati per essere protagonisti attivi nel "fare memoria" e farsi animatori del cambiamento civico e sociale.

domenica 14 maggio 2023

Il bullismo omofobico

 



BULLISMO OMOFOBICO
Il termine bullismo indica un insieme di comportamenti aggressivi, abusivi, messi in atto per avere potere su una persona. Questi atteggiamenti colpiscono individui ritenuti incapaci di difendersi, i quali cadono spesso in una condizione di sofferenza psicologica. L’ omofobia e la transfobia sono invece gesti di intolleranza nei confronti di persone LGBT+ come lesbiche, gay, bisessuali e altri. Di conseguenza quando il bullismo colpisce ragazzi e ragazze che appartengono a queste categorie, si parla di bullismo omofobico. Questo tipo di bullismo si manifesta contro chi non rispecchia gli stereotipi di genere, come nel caso di ragazze mascoline, ragazzi effeminati o comunque giovani che svolgono attività che sono tipicamente destinate al sesso opposto. Per chi non è consapevole del proprio orientamento sessuale, è molto difficile chiedere aiuto anche perché a volte la società condivide molti pregiudizi contro queste persone, il che rende ancora più complicato rivolgersi ad adulti o insegnanti. In queste situazioni però è sempre importante non chiudersi in se stessi. Per aprirsi, sono disponibili associazioni LGBT+ che aiutano ad allontanare questi problemi insieme anche a centri d’ ascolto per adolescenti.

              VITTIME DI BULLISMO OMOFOBICO

atti di bullismo

Una coppia di omosessuali Tigran e Arsen, in Armenia, Paese che ostacola e non tutela il mondo Lgbt, la sera del 20 ottobre ha deciso di suicidarsi.
I due, giovanissimi, prima di togliersi la vita hanno postato uno scatto di un loro bacio su Instagram con la didascalia “lieto fine". Le decisioni sulla condivisione delle foto e sui nostri prossimi passi sono state prese da entrambi”.

La notizia è stata condivisa da Pink Armenia – un 00gruppo per i diritti Lgbtq che da tempo lotta per la tutela della comunità omosessuale – ed ha fatto il giro del mondo, riaccendendo i riflettori sul problema dell’omofobia in Armenia.
La tragica notizia, sui social, ha innescato una miriade di reazioni in tutto il mondo, sono tanti coloro che hanno espresso vicinanza alle famiglie dei due ragazzi, ma tanti anche coloro che hanno digitato commenti pieni di odio e di disprezzo per il mondo Lgbt.
In Armenia c’è ancora molto da fare per quel che riguarda i diritti per la tutela dei gay infatti, molte persone del Paese nutrono un odio radicato contro gli omosessuali.


CONSIDERAZIONI
Solo persone ignoranti sono capaci di mettere in atto queste violenze verbali e fisiche nei confronti di individui LGBT. E’ davvero imbarazzante pensare che nel 2023, in cui tutti hanno possibilità di studiare e ci sono mentalità superiori, si verifichino questi casi di bullismo. Persone del genere arrivano a tormentare così tanto gli LGBT fino a causare episodi a dir poco sconvolgenti e che vengono trasmessi al telegiornale in continuazione. E’ proprio in televisione che non si finisce mai di parlare di tristi suicidi. Queste cose sono davvero inaccettabili, persone maligne come queste dovrebbero provare a riflettere sugli atti che commettono e immaginare che ciò sia fatto a loro. Si può solo sperare che determinati soggetti si comportino meglio e che vengano fatte più leggi a favore degli appartenenti alla categoria LGBT. 

Bullismo omofobico: caratteristiche del fenomeno e modalità di intervento


I cartelloni  presenti qui sotto riguardanti il bullismo omofobico,

sono stati realizzati durante le ore di scienze in 3H, 

con la prof Lucia Esposito:


                                   

                   

                  

       

                            

Classe 3H, Merliano-Tansillo

Immagini per l’articolo prese da: statefmind.it, sinapsi.unina.it, centropandora.com e officinadelbenessere.it

domenica 16 aprile 2023

POZZUOLI: RIONE TERRA

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Il 22 marzo 2023 le classi 3°B, 3°L e 2°F hanno partecipato ad una uscita didattica, organizzata dalla scuola.

Meta della gita è stata la città di Pozzuoli, e in particolare Rione Terra, un agglomerato urbano che costituì il primo nucleo abitativo di Pozzuoli, abitato fin dal II secolo a.C. e che nel 1070 venne evacuato per il fenomeno del bradisismo, per poi essere completamente abbandonato negli anni 80, a seguito del terremoto dell'Irpinia del 1980 e di un aggravamento del fenomeno del bradisismo.

Le tappe principali della visita guidata sono state: la Basilica di San Procolo martire, il percorso archeologico, il museo Puteoli Sacra.

La Basilica di San Procolo Martire è il duomo della città di Pozzuoli, che fu edificato proprio sulle mura del tempio di Augusto.

Il tempio fu fatto erigere in onore dell'imperatore Augusto sui resti di un precedente tempio di età repubblicana risalente al 194 a. C.; tra il V e VI secolo D.C.  i Puteolani decisero di dedicare, come chiesa, il Tempio di Augusto al loro Santo Patrono Procolo.  Nel 1636 il Vescovo Martin De Leon Y Gardenas diede avvio alla ricostruzione del Duomo, decidendo di non demolire il vecchio tempio ma di inglobarlo nelle mura della nuova chiesa; il vescovo spagnolo arricchì il duomo con quadri di artisti vari, tra cui la pittrice Artemisia Gentileschi, la cui triste storia, che ha attirato la nostra attenzione, ci è stata narrata dalla guida.

Purtroppo, nel 1964 ci fu un incendio che provocò la distruzione della navata centrale e la chiusura al culto. Soltanto nel recente 2014 il Duomo è stato riaperto, a seguito di una ristrutturazione che ha reso il Duomo una struttura unica: l'ingresso di un tempio romano e il fondo di una chiesa barocca.

Molto interessante è stato anche il percorso archeologico sotterraneo del Rione Terra, un viaggio nell’antica colonia romana, Puteoli, fondata nel 194 A.C.; attraverso questo percorso abbiamo potuto osservare numerosi edifici, ma anche il forno per la lavorazione e la cottura del pane (pistrinum) con le macine quasi intatte, le botteghe e i magazzini.

Particolarmente interessante è stata anche la storia personale che la guida ci ha raccontato: la nostra guida, davvero molto brava e preparata, da ragazza era finita nel carcere minorile di Nisida, ma gli educatori l'hanno aiutata a cogliere l’opportunità di diventare una guida e oggi è una dei giovani che gestisce il sito turistico del rione terra.

La gita si è conclusa con il rientro a scuola. è stata anche l'occasione per divertirci tutti insieme, soprattutto durante il tragitto in autobus, dove abbiamo cantato e socializzato con compagni di altre classi; è stata un'esperienza davvero divertente e piena di emozioni, che speriamo di rivivere anche nella prossima gita scolastica.

Buono Chiara e Napolitano Alessia cl. 3B

A RIONE TERRA… UN INCONTRO INTERESSANTE: ARTEMISIA GENTILESCHI

 

Il 22 marzo 2023 io e la mia classe, la 3B, siamo andati in gita a Pozzuoli, in particolare al Rione Terra. 

Il Rione Terra è una zona della città di Pozzuoli soggetta a bradisismo, fenomeno geologico che provoca l’innalzamento della terra ferma, a causa del quale Rione Terra fu evacuato il 2 marzo 1970. La zona è ricca di storia, questo perché durante le varie epoche storiche, nulla fu demolito ma sepolto e ricostruito e quindi man mano che si va giù, si ritrovano le costruzioni risalenti a ciascuna epoca. 

Rione Terra, oltre al percorso archeologico, offre anche altro: il Duomo e il bellissimo museo “Puteoli Sacra”, pieno di opere interessanti. In questo museo c’è un particolare dipinto, del quale mi ha colpito la storia dell’autrice, intitolato “l’Adorazione dei magi”. A realizzarlo è stata Artemisia Gentileschi.

Artemisia nasce l’8 luglio del 1593 a Roma. Artemisia amava l’arte, ma a quell’epoca le donne non potevano studiarla. Il padre, però, riuscì a trovarle un insegnante privato, tale Agostino Tassi. Inizialmente sembrava una brava persona, regalò perfino ad Artemisia degli orecchini di perle, ma poi si rivelò un orco perché la stuprò. Secondo la mentalità dell’epoca, un evento simile sporcava ed infangava il nome della famiglia, la quale per ripulirsi avrebbe dovuto obbligare Artemisia ad un matrimonio riparatore, quindi Artemisia avrebbe dovuto sposare il suo stupratore. Artemisia però si rifiutò ed affrontò un processo di 9 mesi. Durante questo periodo Artemisia subì numerose indagini corporali, vere e proprie torture, da parte delle autorità per accertarsi che dicesse la verità. Ma alla fine vinse il processo, fu creduta. Fu un evento importante in quanto Artemisia è stata la prima donna a vincere un processo per stupro. Dopo quest’ultimo, Tassi fu condannato all’esilio fuori da Roma, ma non se ne andò mai; a partire fu la stessa Artemisia la quale cominciò a viaggiare per diffondere la propria arte.

La caratteristica dei dipinti di Artemisia era rappresentata dalla presenza degli orecchini di perle (che le aveva regalato Tassi); infatti in tutti i ritratti femminili che realizzava, le donne venivano raffigurate con i medesimi orecchini, ma nel ritratto l’Adorazione dei magi la Madonna viene raffigurata senza questi orecchini e ciò sta a significare la crescita e la rinascita dell’artista che in qualche modo è riuscita a superare il suo dolore.

Risultato immagine per l'adorazione dei magi artemisia gentileschi
Giorgia La Manna 3B

martedì 31 gennaio 2023

PER NON DIMENTICARE… LA SHOAH

 

Il termine Shoah indica lo sterminio nei campi di concentramento, sparsi in tutto il mondo, da parte dei tedeschi nei confronti degli ebrei, omosessuali, asociali, disabili, bambini e anziani.

Furono massacrati circa 6 milioni di persone tra fucilate,  camere a gas e forni crematori mentre sono solo circa 7 mila le persone sopravvissute. Il tutto avvenne durante il regime nazista, con a capo Adolf Hitler, tra il 1933 e 1945. Uno dei principali campi di concentramento ha sede ad Oswiecim (in tedesco  Auschwitz) dove durante la seconda guerra mondiale, tra il 1940-44, furono sterminati più di 1 milione di prigionieri per la maggioranza di origine ebraica. Le persone venivano deportate nei campi dopo un lungo viaggio in treno. All’entrata, ancora oggi, possiamo notare una scritta al di sopra del cancello: “Arbeit macht frei”, il lavoro rende liberi.

Appena arrivati si scendeva in fila indiana in silenzio e, in caso di ribellione, si veniva uccisi subito. Dopo di che, uomini e donne venivano separati e si recavano nelle proprie baracche dove veniva loro assegnato un posto per dormire e dove avevano un proprio compito. Le donne smistavano gli abiti confiscati e gli uomini svolgevano lavori forzati. Agli anziani e i bambini toccava subire esperimenti, e se erano malati, venivano direttamente uccisi. Numerose testimonianze ci sono oggi grazie a quelli che sopravvissero al campo di concentramento, tra i quali possiamo individuare Primo Levi, un superstite all’accaduto e autore di due famosi libri: Se questo è un uomo (1947) e La tregua (1963). Altre testimonianze riguardano il diario di Anne Frank, una ragazza che scappò ad Amsterdam, nei Paesi Bassi, per sfuggire alle persecuzioni tedesche e si nascose in un rifugio insieme alla sua famiglia, oggi diventato un museo.

Morì nel lontano 1945 nel campo di concentramento di Bergen-Belsen. In quel periodo furono scritte diverse canzoni tra le quali la più celebre Gam Gam. Per non dimenticare furono girati anche tantissimi film riguardanti questa tematica: La vita è bella con Roberto Benigni il quale vinse l’ambito premio Oscar per la migliore recitazione proprio con questo film.

E’ stato molto difficile per noi trovare le giuste parole per descrivere questa tragica situazione ma è giusto NON dimenticare questa data che ricorre il 27 gennaio di ogni anno proprio perché moltissime persone hanno sofferto vivendo in condizioni disumane mangiando poco e lavorando ogni secondo della giornata fino a stremarsi.

Alessandro Manzi, Luigi Pio Liberti e Diego Stefanile 3 H

In occasione della giornata della memoria 2023.


venerdì 27 gennaio 2023

“SHOAH”

 

Oggi in classe abbiamo parlato della giornata della memoria, il 27 gennaio di ogni anno, durante la quale ricordiamo il male, l’orrore, la morte, che ha provocato Adolf Hitler.

Questo essere non voleva far rimanere in vita gli ebrei, omosessuali, testimoni di Geova e fece morire circa 6 milioni di persone tra cui bambini, anziani donne e ovviamente uomini. Hitler per uccidere le persone non usò le armi perché considerava che era uno spreco di denaro, ideò, allora, le camere a gas facendo credere loro che si trattasse di dover fare la doccia oppure ricorreva ad esperimenti su bambini innocenti.

Io penso come sia possibile che soli 80 / 90 anni fa sia successo questo orrore, come delle menti pazze siano state capaci di fare tanto male. Nonostante il ricordo di questi anni terribili, ancora oggi, ci sono persone cattive, senza cuore, un esempio è Putin che, circa un anno fa, con le sue truppe ha attaccato l’Ucraina.

Purtroppo molte persone innocenti stanno pagando col sangue.

 

                                                                                            Monteforte Antonio 3E 


venerdì 13 gennaio 2023

OPEN DAY SPAGNOLO a.s.2022-23


Il 17 dicembre 2022 presso la scuola secondaria di I grado "Merliano-Tansillo" di Nola, è stato organizzato un open day per presentare agli alunni delle scuole primarie le attività che offre la nostra scuola. Per questa giornata tutti gli alunni della scuola sono stati invitati a creare piccoli gadget da regalare ai  bambini di quinta elementare. 

La nostra classe ha partecipato con entusiasmo all’open day creando: girandole, segnalibri, calamite, nacchere, bandiere ed espositori. 


Inoltre abbiamo accolto i bambini con due personaggi della cultura e tradizione spagnola: la ballerina di flamenco con il suo vestito dai colori accesi e il suo ventaglio, e il “mexicano” con il suo sombrero e il suo poncho colorato.

La ballerina ha intrattenuto i bambini con un ballo tipico spagnolo, il flamenco:  un ballo molto espressivo dove ogni parte del corpo ha un ruolo preciso e un passo da fare in modo coordinato con il resto del corpo; intanto il mexicano ha mostrato ai bambini vari giochi in spagnolo sulla lavagna digitale, facendoli divertire a collegare il lessico alle immagini.

Noi alunni ci siamo divertiti molto insieme alla nostra  professoressa di spagnolo Bove e ai bambini che abbiamo accolto.

Troviamo questa esperienza davvero magnifica e consigliamo a tutti almeno  una volta di provare a partecipare ad un open day della propria scuola.

Mariarca Cristiano, Margherita Franzese, Felicia Marotta, Antonio Savino classe 3N







 
 


martedì 6 dicembre 2022

LA NOSTRA PRIMA GITA. IL MUSEO NAZIONALE FERROVIARIO DI PIETRARSA

Da pochi mesi è iniziata per noi una nuova avventura: frequentiamo la prima classe della scuola secondaria di primo grado. Tutti, pertanto, abbiamo vissuto, fin dal primo momento, grandi emozioni.

Sicuramente, però, la prima gita scolastica ha rappresentato l’attività più attesa, il momento in cui avremmo potuto, se possibile, conoscerci ancora meglio.

E così, mercoledì 30 novembre, il fatidico momento è arrivato.

Eravamo tutti emozionati, ansiosi ed eccitati. Nessuno, infatti, è arrivato tardi all’appuntamento: 7.45 all’ingresso della scuola.

Il tempo di sbrigare le solite formalità e via. Destinazione Museo nazionale ferroviario di Pietrarsa.

Il Museo si trova tra Napoli e Portici, precisamente tra il mare del Golfo di Napoli e la stazione ferroviaria di Pietrarsa-San Giorgio a Cremano.

Arrivarci da Nola in pullman ha richiesto, quindi, circa un’ora, ma per noi è stato bellissimo: nel nostro autobus eravamo tre classi, due prime e una seconda; abbiamo cantato a squarciagola quasi per l’intero percorso nonostante i richiami delle povere professoresse quasi assordate dalle nostre voci.

Arrivati alla meta, abbiamo fatto una piacevolissima passeggiata per poi ritrovarci davanti ad un cancello oltre il quale si intravedevano dei binari. Aveva inizio così il nostro viaggio nella storia, un tuffo nel passato alla scoperta delle locomotive e dei treni che hanno fatto la storia dell’Italia e delle sue ferrovie.

Avevamo la possibilità di ripercorrere 180 anni di storia delle Ferrovie italiane all’interno degli edifici di quello che un tempo era il Reale Opificio Meccanico, Pirotecnico e per le Locomotive fondato da Ferdinando II di Borbone nel 1840.

La guida, cordiale e gentile, ci ha spiegato che proprio Ferdinando II commissionò il primissimo tratto ferroviario italiano, la linea Napoli – Portici, inaugurata il 3 ottobre 1839. Ecco perché il grande museo ferroviario si trova proprio qui.

Che emozione sarà stata per gli uomini italiani del tempo passare dalle carrozze trainate dai cavalli ai treni. Non si doveva sfigurare davanti a Francia e Inghilterra. E così fu. Certo le differenze sociali si vedevano sui treni: i ricchi ad esempio viaggiavano in carrozze chiuse al riparo dal vapore che risultava fastidioso per la respirazione. Tutto sommato, però, tutti usufruirono dei vantaggi di questi nuovi mezzi di trasporto.

La guida ha poi cominciato a illustrare le varie locomotive a vapore, partendo naturalmente dalla prima, la famosa Locomotiva Bayard.

Bayard è stata la prima locomotiva a vapore usata per il trasporto di cose e persone.

Una locomotiva normale non superava i 5 km all’ora; per decenni sono stati realizzati prototipi che non avevano sufficiente potenza ma la tecnologia si è evoluta rapidamente e in breve si è arrivati a costruire locomotive sofisticate come nel caso della Bayard che poteva superare i 50 km all’ora.

La Bayard è una locomotiva molto elegante ricca di finiture in ottone, il corpo centrale è dipinto di un rosso splendente che ancora oggi è il colore delle nostre ferrovie; ovunque si nota una gran cura nel design.

La guida è stata eccellente nel descriverci il funzionamento della macchina a vapore, facendoci vedere un interessantissimo video, e ci ha fatto notare anche le “targhe” dei treni ossia il tratto distintivo di ognuno di essi.

Ci è rimasto impresso il numero 829-001: 829 è il modello, 1 indica il primo modello in assoluto.


Intanto, però, la fame aumentava e abbiamo trovato un po’ di tempo per fare merenda. Anche i bambini hanno bisogno di carburante!

Subito dopo, eccoci pronti per passare dal vapore all’elettrico: sembrerà strano ma uno dei treni elettrici più veloci si chiamava Tartaruga. Quando si dice che l’abito non fa il monaco!

Certo, com’erano belli i treni di una volta, curati nei particolari come belle miniature: addirittura c’era un ingresso speciale, una specie di tappeto rosso per il re e la regina che erano protetti da due guardie fisse sul tetto del treno. Dei veri equilibristi!

Abbiamo visitato gli interni di questi treni e sembrano proprio delle piccole case in movimento, con ogni confort possibile per quei tempi.

Che dire? Oggi nessun macchinista ha il volto sporco di carbone e in poche ore possiamo percorrere distanze enormi. Ma il fascino di una volta è tutt’altra storia!

classe 1L





 

venerdì 2 dicembre 2022

#educhiamoallagentilezza. No alla violenza.

Il 25 novembre è la Giornata mondiale contro la violenza sulle donne, in occasione di quest’ultima, nell’ambito delle lezioni di italiano, abbiamo svolto un’indagine circa gli eventi di femminicidi in Italia, prendendo ad esame il corrente anno. Dalla nostra ricerca, è emerso che nonostante tutte le manifestazioni si registrano ancora eventi luttuosi.


Per la costruzione di questa mappa, la prof Notaro ci ha suggerito l’uso di My maps, un applicativo della piattaforma Gsuite, da noi usata nella didattica ordinaria.

Questo lavoro ci ha fatto riflettere sul fatto che sia in Italia che nel mondo la violenza di ogni tipo sulle donne viene effettuata giornalmente e questo, come abbiamo visto, può portare alla morte di queste donne. Per tale motivo la “Giornata Internazionale contro la violenza sulle donne” ha una grande importanza, cioè, quella di ricordare per far sì che la morte di ognuna di queste povere donne non sia vana. Infatti si tratta di un fenomeno che continua in modo silente e persistente a prendere atto in qualunque luogo e in qualunque ora del giorno e della notte, persino negli ambienti più familiari e sicuri.

Inoltre, questo studio conferma ancora una volta che c 'è chi non ha capito il valore della vita di un essere umano. Che sia donna o che sia uomo si tratta sempre di vite umane.

Ciò che ci stupisce è che ad oggi il cammino verso la non violenza è ancora lontano, nonostante esista una norma consolidata come l’Art. 3 della costituzione Italiana che recita: “Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali”.

L’uomo non ha il diritto di alzare le mani sulla donna per nessun motivo. Il primo passo da compiere, quindi, sarebbe quello di modificare le culture secondo cui il genere maschile è quello ‘dominante’. Ma il passo più importante va fatto dalle donne, che raramente denunciano gli abusi subiti poiché credono che siano dimostrazioni d’amore.

Noi ragazzi siamo molto delusi da questi risultati, perché abbiamo capito che il mondo che ci lascerà la generazione dei nostri genitori sarà tutto da ricostruire partendo da una ricostruzione mentale, molto più impegnativa di una territoriale. Infine riteniamo che ormai il mondo sta andando avanti con nuove invenzioni e costruzioni moderne ma si tende a trascurare il problema di una mentalità arretrata che non ci permetterà mai di migliore del tutto il nostro pianeta.

Dunque, spetta proprio a noi nuove generazioni, impegnarci a migliorare il posto in cui viviamo, lasciando ai nostri successori un mondo privo di disuguaglianza e di guerra perché non meritano di vivere nelle condizioni in cui siamo ora.

Gli alunni della Merliano-Tansillo contro la violenza di genere

Oltre a quest’attività, alcuni di noi hanno partecipato a una manifestazione in piazza Duomo (Nola). Abbiamo svolto un flash mob molto significativo con altre scuole del territorio. In ogni passo della coreografia, ognuno di noi si è impersonificato in tutte le donne che subiscono ogni giorno delle violenze. Siamo state coordinate dalla professoressa Anna Rainone.

L'indumento che ha accomunato tutti noi era un fiocco rosso, simbolo appunto della violenza sulle donne.

Nell'introduzione della manifestazione c’è stato anche un intervento da parte dei sindaci del territorio.

Nel mezzo di questa manifestazione è stato deciso anche di fare una rappresentazione teatrale, grazie alla compagnia “Teatrarci” di Saviano.

Al seguente link il video del nostro contributo: 


A cura della classe 3D