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lunedì 15 marzo 2021

GIUSTIZIA PER PATRICK ZAKI: IL NOSTRO CONTRIBUTO. POESIE PER PATRICK ZAKI

Circa un anno fa, eravamo in seconda media, ci siamo interessati alla vicenda di Patrick Zaki; giorno per giorno arricchivamo il nostro reportage con le notizie che arrivavano dall’Egitto, sempre con la speranza che Patrick fosse liberato e che non si ripetesse il caso Regeni.

Questa la situazione un anno fa...

In questi giorni Patrick Zaki, studente egiziano dell’Università di Bologna, è stato arrestato (7 febbraio 2020) dopo esser tornato per qualche giorno nel suo paese nativo. È stato torturato per un reato simile al terrorismo. Tutto ciò non è passato inosservato.

Ecco le parole del Presidente del Parlamento Europeo, David Sassoli: “Chiedo che Patrick Zaki venga immediatamente rilasciato e restituito all’affetto dei suoi cari ed a i suoi studi”. Il Presidente inoltre ha citato il rapporto con Amnesty International secondo cui il ragazzo è stato interrogato, picchiato e torturato per 17 ore. Patrick è stato trasferito, poco lontano da Mansoura, a Talkha in un'altra struttura detentiva, e ha potuto vedere seppur per pochissimo tempo, la famiglia.

Ecco le parole dei suoi familiari: ”Non riusciamo ancora a comprendere le accuse mosse a Patrick. Nostro figlio non è mai stato fonte di minaccia o di pericolo per nessuno, anzi, è stato una costante fonte di sostegno e di aiuto per molte persone”. Un suo amico egiziano ha avuto la forza di raccontare di aver vissuto una situazione del genere in Egitto per la quale è dovuto fuggire in Europa, a Berlino.

Il motivo per cui Patrick è stato arrestato è il seguente: dava fastidio perché raccoglieva dati e informazioni sulle violazioni dei diritti umani in Egitto e le diffondeva all’esterno, proprio come faceva Giulio Regeni. L’Egitto invece vuole presentarsi alla comunità internazionale come un paese moderato, il gigante buono che fa da paciere tra Israele e Palestina. IL 15 febbraio c’è stata l’udienza per decidere la misura di custodia cautelare emessa sabato scorso, ma purtroppo l’esito è stato negativo, il tribunale di Mansura, dopo un’udienza durata appena dieci minuti, ha respinto la richiesta di scarcerazione presentata dai legali.

Riccardo Noury, portavoce di Amnesty International Italia, ha dichiarato: «Adesso ripartiamo con una campagna ancora più forte, più viva», in vista dell’udienza del 22 febbraio, in cui si deciderà se rinnovare la detenzione preventiva di Zaki, per arrivarci «ancora più determinati». Anche noi vogliamo unirci alla lotta per la libertà affinché la prossima udienza sia positiva per far sì che Patrick sia finalmente libero, con l’auspicio che un giorno, in questo regime, si possano esprimere le proprie idee in libertà. 

     

Murales realizzato dallo street artist Laika, a Roma in via Salaria, sul

muro che circonda Villa Ada, a pochi passi dell'Ambasciata d' Egitto.

Il Murales è stato rimosso da ignoti, ma ormai l’immagine ha fatto

il giro del Mondo! 

Cosa è successo nel frattempo...

Quando Patrick è "riapparso", si trovava alla procura di Mansura con un capo d'accusa a suo carico e i segni delle torture e dell'elettroshock. Durante i terribili interrogatori, gli avrebbero chiesto del suo lavoro da attivista. Le prime importanti manifestazioni per la sua liberazione sono servite a poco: Patrick è vivo, ma in una cella della prigione di Tora dove dorme per terra. Patrick può vedere il suo avvocato, ma il legale ha poco margine di manovra.

Più volte si sono accese le luci che hanno fatto sperare in una sua imminente liberazione: a fine dicembre, l'Eipr (Ong con la quale Zaki collaborava) aveva annunciato in seguito al rilascio dei suoi tre dirigenti che l'udienza per il rinnovo della carcerazione di Patrick era stata anticipata. Quell'udienza, però, ha fruttato solo un altro prolungamento della sua carcerazione. Quello di Patrick è l'unico caso di carcerazione in Egitto che è attualmente monitorato da un gruppo di Paesi stranieri. La pandemia, poi, è arrivata a complicare maggiormente le cose. Le visite già occasionali in carcere sono state cancellate per mesi mentre nessuno era in grado di sapere cosa avvenisse all'interno delle celle. "Ci hanno impedito di portargli medicine, disinfettante e sapone – ricorda la sorella Marise – e così Patrick non ha avuto alcuna chance di difendersi dal virus. Se gira nelle carceri, non lo sappiamo: i casi di positività potrebbero essere insabbiati. In carcere non c'è il ricambio dell'aria e parliamo di realtà sovraffollate".

Ad oggi, sulla vicenda dello studente dell’Università di Bologna è ancora alta l’attenzione internazionale e sono state numerosissime le richieste di scarcerazione. Ma ancora non si sa quando e se potrà riacquistare la libertà, poiché la sua custodia cautelare viene prorogata in continuazione.

Niente da fare: Patrick resta in carcere.

È passato un anno dall'incarcerazione di Patrick Zaki, e la società civile si mobilita per chiederne la scarcerazione. Mentre in Egitto la repressione del dissenso e le violazioni dei diritti umani sono all'ordine del giorno.

La vicenda continua a farci stare col fiato sospeso... da ogni parte si mobilitano iniziative a favore della scarcerazione di Patrick, dalle Organizzazioni internazionali, Amnesty International fa sentire la sua voce e invita alla firma dell’appello, agli Stati, alle Ambasciate, anche tanti Comuni italiani si sono mobilitati e hanno offerto a Patrick la cittadinanza onoraria! 

Cortei, manifestazioni, manifesti, concerti e tanto altro... tanti anche i programmi TV che hanno dedicato spazio alla vicenda, e non ultimo il recente Festival di Sanremo!

"Grazie per tutto quanto state facendo. Voglio dirvi che Patrick ha bisogno di tutto il vostro sostegno per tornare libero. Continuate a condividere informazioni e ad aiutarlo in modo che possa uscire dal carcere e tornare a seguire il suo Master".
Marise George Zaki, sorella di Patrick

e noi...

Ebbene... anche noi vogliamo far sentire la nostra voce...

e lo facciamo attraverso

LA POESIA

La nostra iniziativa vuole essere un messaggio di speranza e vorremmo tanto che arrivasse a Patrick e potesse leggere le nostre poesie...

Poesie per Patrick Zaki di cle.crocco