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mercoledì 23 novembre 2022

ENERGIA MOTORE del MONDO ma…non dimentichiamo Chernobyl

 

Chernobyl liquidators monument

Durante una delle ultime lezioni di scienze svolte con la mia classe e la professoressa Lucia Esposito, abbiamo affrontato un tema molto attuale come quello energetico. 

Ci siamo soffermati sulle fonti di energia più utilizzate nella nostra epoca e quelle più sicure per l’ambiente, come l’energia elettrica rinnovabile e nucleare. Quest’ ultima in particolare, è così potente da soddisfare un notevole fabbisogno energetico. 

Si stima infatti che 1 kg di uranio, fornisce la stessa quantità di energia di 60 Tonnellate di gas e di 80 dl di petrolio. Essa viene prodotta nelle centrali nucleari che bombardando l’uranio con dei neuroni, creano una reazione a catena capace di liberare una quantità immensa di energia. Per questo motivo i reattori hanno bisogno di sistemi di sicurezza avanzatissimi perchè un minimo errore o una banale distrazione può essere fatale, al punto da comportare violente esplosioni. Così come è accaduto nel 1986, nella centrale di Chernobyl, in Ucraina. 

La prof, per farci capire come questo fatale disastro sia avvenuto, ci ha fatto vedere un documentario diretto da Piero Angela molto affascinante, sullo scoppio di questa centrale. Il filmato si suddivideva in tre parti: una in cui Piero Angela spiegava l’esplosione, un’altra parte era un vero e proprio film che ricostruiva quella tragica vicenda e un’ultima parte, molto attuale, si soffermava sulla disponibilità di fonti di energia in Italia. In particolare, mi ha colpito la causa dell’esplosione ovvero un esperimento che gli uomini stavano facendo all’interno della centrale. Essi alzarono tutte le barre di grafite che controllavano la reazione, rallentandola o velocizzandola, per capire semplicemente quanta energia potesse generare la centrale. Quando si accorsero che ciò poteva essere pericoloso, decisero di far tornare le barre dentro il loro contenitore, tramite un pulsante. All’inizio le barre cominciarono a tornare al loro posto, ma ad un certo punto si bloccarono. L’alta percentuale di calore generata durante l’esperimento, aveva dilatato i contenitori delle barre, che non riuscivano più ad entrarvi. Insomma, la reazione diventò incontrollabile al punto da causare la distruzione della centrale. 

Il documentario ha inoltre messo in evidenza, quanto sia stato determinante l’intervento dei pompieri e dei soldati per spegnere l’incendio buttando sabbia sul reattore per placare la fuoriuscita di radiazioni. Molte persone dovettero evacuare la città e fu proprio così che dopo quell’esplosione, Chernobyl divenne una città fantasma, senza più nessuna forma di vita. Gli effetti delle radiazioni, si sono manifestati anche a distanza di anni attraverso le mutazioni genetiche che hanno colpito i bambini nati dopo quel tragico evento. Oggi, dopo trent’anni, non è cambiata ancora molto, le piante sono ancora secche e le strade sono ricoperte di polveri radioattive, che se respirate possono causare la morte. 

Il documentario poi, ci ha mostrato altre cose interessanti, come le scarse risorse di cui disponiamo in Italia: non c’è né carbone, né gas, né petrolio e la mancanza di queste fonti ci costringe a comprare l’energia da altri Paesi, come la Russia sostenendo un costo energetico di gran lunga superiore a quello delle altre nazioni che disponendo invece di vari combustibili fossili e del nucleare, pagano di meno. Mostrato ciò si è soffermato sul tema delle energie rinnovabili, ovvero quelle che sfruttano la natura per produrre elettricità come: quella solare, eolica, geotermica e delle maree. Queste, sono molto sostenibili e poco inquinanti, ma scomode perché per coprire il fabbisogno popolare, hanno bisogno di grandi spazi. Si potrebbe sfruttare un’energia scoperta di recente per aiutare l’Italia nel problema energetico, quella delle maree, perché la nostra nazione è circondata per gran parte da acqua, questo sistema però va bene solo per le zone dove il mare è basso, ad esempio in Danimarca, dove sono già presenti questi impianti. 

Inoltre il documentario era pieno di curiosità, ad esempio ci ha fatto vedere che un uomo del 1900, consumava circa 22 barili di petrolio in meno rispetto ad un uomo di oggi abbiamo così capito di come la richiesta pro capite è aumentata e di come sia importante trovare fonti energetiche pulite e sicure. Il filmato ci ha mostrato una cittadina tedesca, Friburgo, circa duecentomila abitanti, dove le energie rinnovabili sono molto utilizzate, si cerca di sfruttare al meglio ogni spazio, per istallare dei pannelli fotovoltaici e si circola prevalentemente in bicicletta. Una città pulita, insomma.

È stato bello vedere questo lungo filmato che ha suscitato in me un particolare interesse nei confronti della problematica energetica, soprattutto relativamente alle fonti rinnovabili. Inoltre la prof, a fine documentario, ci ha chiesto di disegnare, quello che più ci ha colpito di Chernobyl. Così ognuno di noi, nella successiva lezione di scienze, ha presentato il suo elaborato. Tutti abbiamo disegnato qualcosa di diverso, ognuno in base alla propria sensibilità e insieme alla professoressa abbiamo riservato una parete dell’aula dove esporre i nostri lavori, in modo da non dimenticare questo importantissimo tema. 

Questi sono i nostri cartelloni





DIEGO STEFANILE 3H