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giovedì 7 marzo 2024

Giorgio Perlasca


Il 27 gennaio 2024, Giornata della memoria della shoah, la classe 2F ha voluto ricordare Giorgio Perlasca, un eroe italiano la cui storia rimasta sconosciuta fino agli anni 90 quando degli ebrei ungheresi sopravvissuti lo cercarono per ringraziarlo per quanto aveva fatto per loro.

Giorgio Perlasca, imprenditore italiano ex venditore di carni, si trova nella città di Budapest e assiste alla deportazione degli ebrei a opera dell’esercito ungherese Nazista. Sotto le false vesti di console spagnolo sfrutta le sue abilità diplomatiche per liberare più di 5000 ebrei.

I russi, giunti alle porte di Budapest, sottopongono la città a pesanti bombardamenti e Perlasca riesce a salvare molti Ebrei intuendo il piano dell’esercito ungherese.

Grazie a un documento che portava con sé, che attestava la partecipazione alla guerra civile spagnola che gli garantiva assistenza diplomatica, ottenne dall’ ambasciata e dal competente ministero spagnolo i documenti per la concessione della cittadinanza e il passaporto, rinunciando forzosamente a quella italiana.

Da eroe solitario divenne un “uomo qualunque”: conducendo una vita normalissima e chiuso nella sua riservatezza non racconta a nessuno, nemmeno in famiglia, la sua storia di coraggio, altruismo e solidarietà.

E muore il 15 agosto 1992, ha voluto essere sepolto nella terra con al fianco delle date un’unica frase: “Giusto tra le nazioni” in ebraico.


classe 2F


martedì 31 gennaio 2023

PER NON DIMENTICARE… LA SHOAH

 

Il termine Shoah indica lo sterminio nei campi di concentramento, sparsi in tutto il mondo, da parte dei tedeschi nei confronti degli ebrei, omosessuali, asociali, disabili, bambini e anziani.

Furono massacrati circa 6 milioni di persone tra fucilate,  camere a gas e forni crematori mentre sono solo circa 7 mila le persone sopravvissute. Il tutto avvenne durante il regime nazista, con a capo Adolf Hitler, tra il 1933 e 1945. Uno dei principali campi di concentramento ha sede ad Oswiecim (in tedesco  Auschwitz) dove durante la seconda guerra mondiale, tra il 1940-44, furono sterminati più di 1 milione di prigionieri per la maggioranza di origine ebraica. Le persone venivano deportate nei campi dopo un lungo viaggio in treno. All’entrata, ancora oggi, possiamo notare una scritta al di sopra del cancello: “Arbeit macht frei”, il lavoro rende liberi.

Appena arrivati si scendeva in fila indiana in silenzio e, in caso di ribellione, si veniva uccisi subito. Dopo di che, uomini e donne venivano separati e si recavano nelle proprie baracche dove veniva loro assegnato un posto per dormire e dove avevano un proprio compito. Le donne smistavano gli abiti confiscati e gli uomini svolgevano lavori forzati. Agli anziani e i bambini toccava subire esperimenti, e se erano malati, venivano direttamente uccisi. Numerose testimonianze ci sono oggi grazie a quelli che sopravvissero al campo di concentramento, tra i quali possiamo individuare Primo Levi, un superstite all’accaduto e autore di due famosi libri: Se questo è un uomo (1947) e La tregua (1963). Altre testimonianze riguardano il diario di Anne Frank, una ragazza che scappò ad Amsterdam, nei Paesi Bassi, per sfuggire alle persecuzioni tedesche e si nascose in un rifugio insieme alla sua famiglia, oggi diventato un museo.

Morì nel lontano 1945 nel campo di concentramento di Bergen-Belsen. In quel periodo furono scritte diverse canzoni tra le quali la più celebre Gam Gam. Per non dimenticare furono girati anche tantissimi film riguardanti questa tematica: La vita è bella con Roberto Benigni il quale vinse l’ambito premio Oscar per la migliore recitazione proprio con questo film.

E’ stato molto difficile per noi trovare le giuste parole per descrivere questa tragica situazione ma è giusto NON dimenticare questa data che ricorre il 27 gennaio di ogni anno proprio perché moltissime persone hanno sofferto vivendo in condizioni disumane mangiando poco e lavorando ogni secondo della giornata fino a stremarsi.

Alessandro Manzi, Luigi Pio Liberti e Diego Stefanile 3 H

In occasione della giornata della memoria 2023.


venerdì 27 gennaio 2023

“SHOAH”

 

Oggi in classe abbiamo parlato della giornata della memoria, il 27 gennaio di ogni anno, durante la quale ricordiamo il male, l’orrore, la morte, che ha provocato Adolf Hitler.

Questo essere non voleva far rimanere in vita gli ebrei, omosessuali, testimoni di Geova e fece morire circa 6 milioni di persone tra cui bambini, anziani donne e ovviamente uomini. Hitler per uccidere le persone non usò le armi perché considerava che era uno spreco di denaro, ideò, allora, le camere a gas facendo credere loro che si trattasse di dover fare la doccia oppure ricorreva ad esperimenti su bambini innocenti.

Io penso come sia possibile che soli 80 / 90 anni fa sia successo questo orrore, come delle menti pazze siano state capaci di fare tanto male. Nonostante il ricordo di questi anni terribili, ancora oggi, ci sono persone cattive, senza cuore, un esempio è Putin che, circa un anno fa, con le sue truppe ha attaccato l’Ucraina.

Purtroppo molte persone innocenti stanno pagando col sangue.

 

                                                                                            Monteforte Antonio 3E