“La pace non può regnare tra gli uomini se prima non regna
nel cuore di ciascuno di loro.”
(Papa
Giovanni Paolo II)
Teressa Riccio 3 I
“La pace non può regnare tra gli uomini se prima non regna
nel cuore di ciascuno di loro.”
(Papa
Giovanni Paolo II)
Teressa Riccio 3 I
EROI SENZA MANTELLO
PAOLO TUA
MAMMA VOLEVI SALUTARE
MA FORSE
SAPEVI CHE CIÒ POTEVA CAPITARE
GIOVANNI PER
TANTE CONDANNE LA TUA VITA HAI RISCHIATO
INTANTO
ANCHE QUEST'ANNO IL FIORE DELLA TUA VITA SUL TUO ALBERO E’RINATO.
LA TUA VITA
CARO DON PINO PUGLISI
QUEL GIORNO
TI HANNO RUBATO
CIO’ CHE HAI
FATTO NON È STATO DIMENTICATO
E I TUOI
PENSIERI RIMMARANNO NELL’ANIMO INCISI.
GIANCARLO,
26 ANNI AVEVI APPENA COMPIUTO
E LA TUA
GIOVENTÙ NON HAI VISSUTO
NELLA TUA
MEHARI VERDE LA VERITÀ È STATA UCCISA
MA LA TUA
SERENITA’ SU UN MURO È INCISA.
QUELLA
MATTINA DEL 6 GENNAIO PIERSANTI MATTARELLA
FOSTI UCCISO
A COLPI DI RIVOLTELLA
DA ANNI SI
CHIEDE LA VERITA’
PERCHÈ LA
TUA MORTE È ANCORA NELL'OSCURITÀ.
ROSARIO
LIVATINO COMBATTENDO LA MAFIA SIN DA BAMBINO
SAPEVI GIA’
DI ANDAR INCONTRO ALL'ASSASSINO
MENTRE TI
RECAVI SENZA SCORTA IN TRIBUNALE
ANDASTI
INCONTRO A UN INGIUSTIZIA MADORNALE.
MIMMO DA
QUEL TRAGICO 7 NOVEMBRE
IL TUO RICORDO
È PER SEMPRE
CONTRO LA
MAFIA TI SEI SCHIERATO
E UN
INGIUSTO PREZZO HAI PAGATO.
PER FARE
GRANDI COSE SERVE SOLO LA VOCE
EROI COME
VOI ANCHE SENZA MANTELLO
RENDERANNO
IL MONDO PIÙ BELLO!
Questa poesia è stata scritta in occasione della giornata delle vittime innocenti della mafia e della camorra, da tutti i ragazzi della 3 I dell’istituto Merliano-Tansillo grazie ad un efficiente lavoro di gruppo. Siamo partiti con la ricerca di alcuni nomi di vittime della camorra, le loro storie e la loro vita, successivamente ci siamo divisi in gruppi e ognuno ha approfondito un personaggio diverso fino ad arrivare alla creazione di una strofa.
La poesia è composta da 6 strofe, ciascuna composta da 4 versi. In ogni strofa il protagonista è un personaggio vittima di mafia: nella prima i famosissimi Paolo Borsellino e Giovanni Falcone, nella seconda Don Pino Puglisi, nella terza Giancarlo Siani, (la cui storia abbiamo conosciuto grazie al libro “Un ragazzo normale” letto per la gara di lettura che si è tenuta qualche settimana fa, dove si sono sfidate tutte le classi terze dell’istituto in una gara di comprensione del testo) nella quarta Piersanti Mattarella, nella quinta Rosario Livatino e nella sesta Domenico Beneventano.
Crediamo sia importante parlare e confrontarsi, anche tra noi adolescenti di problemi seri come questo che rischiano di inghiottire il nostro paese portandolo nell’oscurità… il nostro compito è quello di non lasciarli nell’oblio ma renderli attuali con l’obbiettivo di impegnarci consapevolmente nella legalità e nel rispetto di essa. È stata sicuramente un’esperienza interessante che, oltre a favorire il lavoro di squadra nella nostra classe, ci ha insegnato molto sulle vite di queste povere vittime, per noi l’idea che in un mondo corrotto come quello in cui viviamo ci sia ancora qualcuno pronto a lottare per la giustizia e per il bene della comunità, riesce a darci una speranza per il nostro futuro. Pensiamo che per compiere atti come quelli citati nella poesia ci sia bisogno di coraggio, coraggio che non può essere né venduto né acquistato e che purtroppo non tutti possiedono. Dovremmo ricordare con rispetto questi personaggi che, decidendo di parlare, hanno messo a repentaglio la loro vita per il bene della comunità, dunque concludiamo dicendo che dovremmo prenderli come esempio il quanto la legalità è un pilastro fondamentale per la società del futuro.
L’entusiasmante avventura della 2° L, vincitrice della 1° edizione della gara di lettura alla Merliano-Tansillo
Dopo mesi e mesi di lettura, noi ragazzi della 2a L, ormai pronti alla sfida tra le classi dopo l’attenta
e appassionante lettura del libro Matilde
di Roal Dahal, abbiamo avuto il piacere di trionfare
nella gara di lettura, organizzata dalla scuola, svolta il 13 aprile scorso.
Di quel fantastico giorno, conclusa la gara, non
dimenticheremo l'ingresso in aula della
nostra preside, creatrice di un’atmosfera di suspence. Siamo
tutti ammutoliti, presi dall'ansia, attendiamo il verdetto. All'improvviso notiamo un sorrisetto brillare
sul volto della Dirigente che finalmente ci annuncia l'attesa notizia, facendoci saltare per la gioia: applaudiamo, ridiamo, facciamo baldoria, ma è solamente
per manifestare la nostra immensa felicità.
Però, ora riavvolgiamo il nastro e facciamo
un flash-back, raccontando l’antefatto.
Alle 11: 15 cioè ad inizio 4°ora siamo nella nostra classe, pronti per seguire la lezione di
francese.
Ad un tratto il collaboratore scolastico entra e ci comunica che dobbiamo recarci presso l'Auditorium, per partecipare alla sfida.
Senza esitare eseguiamo volentieri l'invito.
Arrivati nel luogo indicato, ci accorgiamo che sono stati sistemati due
gruppi di sedie, disposte in modo circolare con un banco al centro; su questo c'è un foglio e
una penna per scrivere le risposte. Non avevamo capito che la gara si
componeva di vari duelli tra classi. La professoressa
Girolamo ci spiega tutto ed ecco che sopraggiunge anche la nostra squadra
avversaria, la 2I. I capitani si siedono al banco ed hanno il compito di
scrivere le risposte nel più breve tempo possibile, in modo da stoppare subito
il tempo.
Inizia la gara e la dirigente scolastica comincia a fare le domande di questa tipologia:
4 Vero o falso
4 Risposte multiple
4 Risposte aperte
Nel frattempo la professoressa Donatella
Girolamo fa da arbitro e tiene il tempo.
Per capire
l’ansia, l’emozione e la carica di tutti noi, riportiamo le testimonianze di due
alunni:
Giovanni Paolo Scarpato,
caposquadra del gruppo: "Ero
tesissimo, mi tremavano le mani, avevo paura di sbagliare perché pensavo che se
avessimo perso era per colpa mia".
Vittorio
Achille Sullo: "Mi
mettevo nei panni del caposquadra, ero ansioso per lui, ma temevo di suggerire
in modo errato".
La lettura di questo libro ci ha sicuramente arricchiti, non
solo del premio in palio e della gloria: abbiamo compreso i messaggi insiti
ovvero il valore della famiglia e del rapporto genitori-figli e l’importanza
della lettura che ci fa crescere, maturare e fa diventare persone migliori,
come è successo a Matilde, la protagonista del libro.
La gara ha coinvolto anche le prime classi e sono state
premiate la 1D e 1M.
Per concludere vorremmo
ringraziare la scuola per la magnifica esperienza e fare i complimenti a tutte
le classi partecipanti. Lo scopo di farci leggere è stato raggiunto!
Giovanni
Paolo Scarpato, Mario Stoian, Vittorio Achille Sullo classe 2L
La 2L in gita alla riserva naturale degli Astroni
Il 12 aprile la 2L, insieme alle classi 2D e 2I, ha trascorso una giornata speciale: il tanto atteso ritorno della gita scolastica.
La partenza era prevista alle 7:30, ma, a causa di una serie di imprevisti, il pullman è partito alle 8:30. Dopo circa un’ora sono arrivati a destinazione.
I ragazzi sono stati accolti da una guida turistica che li ha accompagnati nella visita della riserva. Il percorso è stato
faticoso, ma ne è valsa la pena: uno spettacolo straordinario di verde e di colori. Gli alunni, dopo aver consumato la merenda sopra delle fantastiche panchine di legno ricavate da tronchi d’albero, sono stati ospitati in uno spazio molto grande dove hanno partecipato ad un laboratorio creativo sulle sensazioni ed emozioni.
La parte più bella della giornata è stata quando, dopo il pranzo, i ragazzi hanno potuto, in piena libertà, godere della bellezza del posto e dei profumi della natura. Dopo questa magnifica giornata, purtroppo terminata troppo presto, gli alunni sono tornati a casa contenti di aver vissuto una bellissima gita dopo due anni di pandemia.
Dopo tre anni di lockdown, distanziamento e pandemia, uscire dalle aule, osservare le meraviglie della natura , imparare nuove cose in modi nuovi e soprattutto socializzare e conoscere nuovi amici è stato un bel segno di SPERANZA!Giacomo
Corsuto, Daniele Di Martino, Francesco Grilletto 2L
Presenti alla cerimonia tantissimi alunni, docenti, genitori
e personalità del territorio nolano, tra cui il nostro amato Vescovo Francesco
Marino. La manifestazione si è svolta all’insegna della gioia condivisa,
espressa attraverso la musica, l’arte e la creatività degli alunni.
Ringrazio, dal profondo del cuore, la Dirigente scolastica,
prof.ssa Maria Rosaria Guerriero per aver aderito a tale progetto, offrendomi
la possibilità di essere presente alla manifestazione e di essere premiata con
un attestato di partecipazione.
VIVA LA PACE!
Chiara
Buono II B
I principali Disturbi del Comportamento Alimentare sono l’anoressia,
la bulimia e l’obesità.
ANORESSIA: si manifesta con il rifiuto del cibo e causa un
grave dimagrimento. Di solito avviene nel periodo dell’adolescenza e riguarda
soprattutto le ragazze. Il prolungarsi di tale malattia può provocare gravi
conseguenze sul piano fisico e psicologico. Questo disturbo è legato spesso ad
una scarsa autostima e a momenti difficili della vita. Le caratteristiche di
soggetti anoressici sono: timore di ingrassare, visione distorta della propria
immagine e desiderio di dimagrire.
BULIMIA: si manifesta con frequenti episodi di “abbuffate”
incontrollate vissute però con il terrore di ingrassare. Chi soffre di bulimia
trova nel cibo un conforto ai propri problemi che non riesce a superare. L’atto
del mangiare provoca sollievo; successivamente il disgusto e l’autopunizione
che ne conseguono distruggono i soggetti tra pensieri negativi. Inoltre il
fatto di neutralizzare l’eccesso di cibo con il vomito legittima l’abbuffata” e
induce a ritenere il comportamento con gravi conseguenze per l’organismo.
OBESITA’: è un fenomeno che colpisce tutte le fasce d’età
dai bambini agli anziani. Quando la sedentarietà diventa stile di vita, le
probabilità di sovrappeso o obesità aumentano in modo esagerato. L’obesità si
combatte principalmente con il movimento, con una dieta stabilita dal
nutrizionista e un aumento dell’autostima. I disturbi alimentari sono aumentati
in modo significativo durante la pandemia, infatti dagli ultimi dati a
disposizione, si evince che sono ben il 30% in più i ragazzi che hanno
sviluppato questo tipo di patologie durante l’ultimo anno.
“La didattica a distanza, la lontananza dagli amici, il
vivere prevalentemente a casa, nella propria cameretta, ormai diventato lo
spazio vitale dentro al quale costruire la propria quotidianità, hanno contribuito
a creare sofferenza e disagio che, molto spesso, si sono tradotti in disturbi
alimentari, soprattutto in anoressia nervosa”, afferma la prof.ssa Ogliari.
Per ricordare a tutti quanto è importante non cadere in
questi gravi problemi che in realtà non esistono, è stata istituita la giornata
del fiocchetto lilla che si celebra ogni 15 Marzo.
“Allora smisi di scrutarmi nello specchio per paragonarmi con le donne perfette del cinema e della rivista e decisi che ero bella per il semplice motivo che avevo voglia di esserlo. Su questo non ci pensai due volte.” ISABEL ALLENDE
Iorio Felicia, Santaniello Myriam, Nappi Carmen, Classe 3M
In questi giorni ricorre il centesimo anniversario dalla nascita
di Pier Paolo Pasolini, poeta, attore, scrittore, regista, romanziere tra i più
importanti del XX sec.
Pasolini è stato un attento studioso degli avvenimenti del secondo
dopoguerra fino alla metà degli anni ’70, affrontando temi riguardanti la politica
del tempo, mettendo in risalto la “verità”
riguardo il sospetto lavoro della Democrazia Cristiana che si trovava al centro
del ‘’nuovo fascismo’’.
Si pensa che Pasolini avesse scoperto qualcosa di molto importante
relativamente ai finanziamenti democratici ai bombaroli, notizie che non
avrebbe dovuto divulgare e per questo motivo fu assassinato nella notte tra l’1
e 2 novembre ad Ostia. Pasolini, dunque, fu messo a tacere proprio per
interrompere quel lavoro di inchiesta che aveva intrapreso, lavoro che testimonia
la grande personalità di un uomo anticonformista che rifiuta di accettare passivamente
le idee e i principi che caratterizzavano la sua epoca.
Pasolini, come lui stesso racconta, preferisce perdere piuttosto
che vincere con modi sleali e spietati, considerando questo non come una colpa
ma come una virtù. E’ evidente, dunque, che Pasolini è molto lontano dal modo
di pensare degli uomini del suo tempo e questo non fa altro che distinguerlo
dalla massa, ma soprattutto lasciare indelebile il suo ricordo.
Pasquale Mazzocca 3H
Chi è stato? Qual era il suo
pensiero?
Perché è stato ucciso?
La
vita
Pasolini nasce a Bologna il 5 marzo 1922 da Carlo Alberto
Pasolini, militare italiano e Susanna Colussi, maestra elementare. Ciò che
portò alla rovina economica questa famiglia fu la passione per il gioco
d’azzardo del padre e del nonno. Pier Paolo ebbe un esordio poetico proprio nel
1928, quando iniziò a scrivere Quadernetti
con poesie e disegni.
Durante gli anni del liceo si unì a un gruppo letterario dove
coltivò la sua passione e la sua scelta di iscriversi all’Università, presso la
facoltà di lettere di Bologna.
Dopo aver trascorso un breve periodo di tempo in esercito,
durante la Seconda Guerra Mondiale, decise di abbandonare le armi e scappare
con la sua famiglia per sfuggire ai bombardamenti. Pasolini verrà segnato da un
altro dolore: quello della morte del fratello Guido massacrato dai garibaldini.
Dopo la laurea entrò a far parte del mondo politico,
avvicinandosi al PCI, dove però non venne visto di buon occhio a causa della
lingua popolare friulana con la quale scriveva. Ciò che cambierà per sempre la
sua vita sarà l’accusa per corruzione di minore che lo porterà a una lunga
serie di processi a partire dal 1949.
Pasolini fu costretto a confermare e giustificare le
incessanti accuse. Verrà espulso dal PCI e perderà la cattedra di insegnante.
In piena crisi porterà con sé la madre a Roma cercando di ricrearsi una nuova
vita e cimentandosi nel mondo del cinema come regista, sceneggiatore e attore.
Inizia ad avere successo grazie alla scrittura e a ritrovare
il suo lavoro di Professore, prende ispirazione dalle disordinate borgate
romane e scrive il primo capitolo di «Ragazzi
di vita», una delle sue più grandi opere che verrà pubblicata del 1955.
Apprezzata da lettori e critici, ma non dal PCI che ebbe in serbo, per
Pasolini, solo recensioni di cattivo gusto.
Tra cinema e libri espresse la sua opinione sulla giovane
società rivoluzionaria degli anni Sessanta non accettandone le aspirazioni.
Le
opere e il pensiero
Tra le opere troviamo: Una vita violenta, Teorema, La meglio
gioventù, Vita attraverso le lettere, Le ceneri di Gramsci, ecc.
Il modo di scrivere di Pasolini è sicuramente provocatorio,
ma il modo in cui critica e descrive la società del suo tempo continua ad
affascinare molti giovani. Sceglie una lingua molto vicina al popolo, senza mai
fermarsi, nonostante le tante critiche e le tante accuse, anche a causa del suo
orientamento sessuale e per la sua presunta relazione con Ninetto Davoli
(attore italiano).
La
morte
Una passante, Maria Teresa Lollobrigida, sulla spiaggia di
Ostia, ritrova il corpo di Pier Paolo Pasolini senza vita. A soli 53 anni il
poeta venne percosso, massacrato e travolto dalla sua stessa auto, la notte del
2 novembre 1975. Responsabile del brutale omicidio, secondo il processo, fu
Giuseppe Pelosi, fermato quella sera alla guida dell’auto di Pasolini. Il
giovane diciassettenne presentò la sua versione: Pier Paolo gli avrebbe offerto
una cena presso la trattoria di Biondo Tevere, ma una volta recatosi in
periferia lo scrittore lo avrebbe forzato e minacciato con un bastone di legno
al fine di soddisfare le sue pretese sessuali. Lo stesso oggetto verrà usato da
Pelosi per massacrare Pasolini.
La storia non finisce qui, perché molti abitanti delle case
abusive dell’Idroscalo di Ostia affermarono di aver sentito urla e rumori da
parte di due o più persone, la notte dell’omicidio. Circa due settimane dopo il
delitto, un ragazzo avrebbe confessato al giornale di Oriana Fallaci di aver
partecipato al massacro di Pasolini assieme a un gruppo di ragazzi, ma
-quest’ultimo- concluse affermando “volevamo
solo rubargli il portafoglio” e non rilasciò altre dichiarazioni.
Giuseppe Pelosi, nel maggio 2005, dichiarò in un’intervista
televisiva di aver ucciso Pasolini assieme ad altri tre ragazzi che erano
arrivati in spiaggia su un’auto targata Catania, infatti alle autorità era
giunta una lettera anonima riguardo all'inseguimento dell’auto di Pier Paolo da
parte di un’autovettura targata CT che però era stata totalmente ignorata.
Inoltre, nel settembre 2008 Pelosi aveva aggiunto di aver tenuta nascosta la
verità per tenere al sicuro la propria famiglia e ora che erano morti i
genitori poteva essere libero di parlarne.
Ovviamente sull’omicidio dello scrittore ci sono state tante
altre ipotesi, anche perché i proprietari della trattoria Biondo Tevere avevano
presentato una descrizione completamente diversa del ragazzo in compagnia di
Pasolini rispetto alle reali caratteristiche fisiche di Giuseppe Pelosi. Nel
2015 sono state riaperte le indagini, ma senza rilevanti risultati.
Oggi
Il 5 marzo 2022 ricorre il centesimo anniversario della
nascita di Pier Paolo Pasolini, intellettuale della cultura italiana del
Novecento. Chiara Sbarigia, presidente di Cinecittà ha omaggiato e inaugurato
iniziative come podcast, documentari al museo dell’Academy di Los Angeles,
rimesse in onda dei suoi più grandi film e mostre fotografiche.
Il centenario dalla nascita di Pasolini e il bicentenario
della nascita dell'attrice Adelaide Ristori sono stati candidati al programma "Anniversari UNESCO 2022-2023".
Miriam Muto 3H
Lunedì 7
febbraio è stata la giornata contro il cyberbullismo e il bullismo. Questa
giornata è stata istituita per riflettere su un fenomeno ancora troppo diffuso
tra gli adolescenti.
Il bullismo e il cyberbullismo sono
dei fenomeni che colpiscono una fascia di età compresa tra gli 8 e i 18 anni.
A causa della pandemia e delle varie
restrizioni dovute al Covid-19, questo periodo ha determinato l’aumento del
tempo condiviso on-line, di conseguenza l’aumento vertiginoso dei casi di
cyberbullismo tra gli adolescenti.
IL CYBERBULLO
Il cyberbullo agisce attraverso le
nuove tecnologie e l’anonimato (PC, Social-Network…), e ha lo scopo di
abbassare l’autostima della vittima e non pensa a come essa si potrebbe
sentire.
CHI HA PIU’ PROBABILITA’ DI
FINIRE NELLE MANI DI UN BULLO O CYBERBULLO
●
I tipi solitari
●
gli insicuri
●
gli stranieri
●
i timidi …
COME DIFENDERSI DAL
CYBERBULLISMO E BULLISMO
●
ignora i bulli
●
denunciali
●
non colpevolizzare…
COME PREVENIRE IL
CYBERBULLISMO
●
non rivelare password e dati
personali
●
accettare richieste di persone che
conosci
●
non postare foto imbarazzanti
proprie o altrui …
COME PREVENIRE IL BULLISMO
●
sensibilizzare nell’ambito
scolastico gli alunni
●
evitare di trovarsi in luoghi isolati
● non limitare le amicizie al compagno di banco o a un gruppo ristretto
se temi di incontrare un bullo tornando a casa da scuola cambia strada…
L’argomento è
stato trattato da tutti i nostri professori che ci hanno sensibilizzato attraverso video, power point e notizie di
giornali ricordandoci di non rimanere indifferenti davanti ad atti di bullismo sia personali che rivolti ai
nostri compagni.
La Giornata
Nazionale Contro il Bullismo e il Cyberbullismo ha un simbolo: un nodo blu. Ma qual è il suo significato?
Il nodo blu contro il bullismo
simboleggia tutte le scuole d'Italia schierate contro questi fenomeni ai danni
di ragazzi magari deboli, insicuri o presi in giro ingiustamente.
Felicia Marotta e Francesca Solpietro 2°N
SAVIANO PER IL SOCIALE
Domenica 6 Marzo, presso il
capannone in località Maione, l’associazione Cerreto Aliperti in sinergia con l’intera contrada, ha dedicato
l’intera giornata alla raccolta di beni di prima necessità per i profughi di
guerra.
Il presidente dell’associazione,
Carmine Aliperti, ha coinvolto la nostra comunità sottolineando che
l’associazione non pensa solo al Carnevale, ma rivolge il suo sguardo anche al
sociale.
La nostra iniziativa è corsa veloce
nella rete, un tam tam di messaggi su ogni social e fin dal mattino un via vai
di persone hanno colto l’opportunità di contribuire all’evento benefico.
Io, unitamente alla mia famiglie ed
agli altri membri dell’associazione ci siamo rimboccati le maniche organizzando
i beni ricevuti secondo le disposizioni impartite.
Un lavoro di manovalanza, che non ha
mancato di farmi riflettere su questo alone buio, che improvvisamente è calato,
proprio in quel momento in cui si apriva uno spiraglio dopo due anni di
pandemia.
Alla luce dei terribili eventi della
guerra in Ucraina, il nostro pensiero soprattutto ai bambini, spesso orfani a
causa di una guerra che senso non ha.
Nessun bambino dovrebbe vivere una
situazione così tragica; nessun bambino dovrebbe veder morire i propri genitori
o i propri fratelli, nessun bambino dovrebbe essere costretto ad imparare odio
e violenza, ma tutti i bambini dovrebbero avere lo stesso ed unico diritto:
Vivere in pace.
Nicola Pio
Maione 3H
Ciao a tutti,
siamo Fabiana Tufano e Carmen Nappi della classe 3°M della
scuola secondaria di primo grado Merliano Tansillo e abbiamo partecipato ai
giochi autunnali matematici dell’università Bocconi.
Essi si sono tenuti nell’aula magna della nostra scuola il
16 novembre 2021 e hanno partecipato tutti i ragazzi e le ragazze che
desideravano prendere parte a questa iniziativa.
I giochi autunnali dell’Università Bocconi sono test
logico-matematici che vengono svolti in tutta Europa a partire dalla singole
scuole per poi spostarsi alle regionali che sarebbero i quarti di finale , poi
le semifinali nazionali ed infine le finali internazionali che si svolgono in Svizzera.
Il premio in palio per la vincita dei giochi è un viaggio a
Parigi per due persone.
Le categorie si dividono in base alle classi frequentate: ad
esempio la nostra scuola ha potuto iscrivere ragazzi e ragazze della categoria
C1(per 1° e 2° media) e C2 (per la 3° media).
Grazie alla disponibilità della nostra scuola abbiamo potuto
prendere parte a questi giochi e qualificarci alle prove regionali, sperando di
arrivare sempre più in alto e magari riuscendo a superare le prove.
Quando abbiamo svolto questi giochi eravamo emozionate ma,
allo stesso tempo, preoccupate per come sarebbero andati. Alla fine siamo
riuscite a superare queste emozioni e abbiamo svolto un grandioso lavoro.
Nessuna delle due pensava di classificarsi in cima al podio,
infatti abbiamo partecipato solo per divertirci in modo competitivo ed
educativo.
Sono trascorsi anni dal lontano” 27 gennaio 1945, quando le truppe dell’Armata Rossa liberarono il campo di concentramento di Aushwitz. A tutti gli ebrei toccava la stessa sorte, a partire dalle frange più deboli della popolazione. Uomo contro uomo, nonostante il sangue che scorra nelle nostre vene sia lo stesso, da sempre. La diversità dovrebbe unirci e arricchirci e non farci versare lacrime e seminare morte.
Noi allievi della III G abbiamo cercato “di fare MEMORIA in tale senso” prendendo questo dolore e trasformandolo in pensieri e azioni di rispetto. Abbiamo provato sentimenti contrastanti: rabbia, tristezza ed in seguito alla visualizzazione di un video su Anne Frank che racconta le giornate di una nostra coetanea, abbiamo intagliato delle stelle, simbolo di quella diversità”.
Le abbiamo nominate “le stelle della memoria” per poi creare un manifesto inno alla libertà e al rispetto. Al centro d’ogni stella a sei punte le nostre riflessioni. Qualcuno di noi ha immaginato e forse provato lo stesso dolore nella perdita inspiegabile di affetti insostituibili, qualche altro si è chiesto il perché di tutto questo male, e qualche altro ancora ha visto in questa giovane ragazza un’esaltazione alla vita. Noi tutti ci siamo soffermati su queste parole toccanti di una pagina della sua vita:
“Noi
giovani facciamo doppia fatica a tenere saldi i nostri principi in un’epoca che
distrugge tutti gli ideali, in cui gli uomini mostrano il loro lato peggiore e
si dubita della verità della giustizia e dell’esistenza di Dio. E’ davvero un
miracolo che io non abbia perso tutte le speranze perché sembrano assurde e
irrealizzabili, eppure le conservo nonostante tutto, perché credo nell’intima
bontà dell’uomo. Non posso costruire tutto sulla morte, sulla miseria e sul
caos” .
IL PRESEPE
La
parola presepe deriva
dal latino “praesaepe”
ovvero "davanti alla siepe" e,
per, estensione ha cominciato a indicare anche la stalla oppure la mangiatoia
posta in una stalla.
Attualmente,
con presepe, si indica la raffigurazione della natività di Betlemme.
CHI
LO INVENTÒ
Si
crede che l'inventore del
presepe sia stato San
Francesco d'Assisi che lo realizzò nel 1223.
Tommaso
da Celano, il frate che raccontò la vita del santo, narra che Francesco nel Natale del 1222 si recò a Betlemme dove si
aggregò alle funzioni liturgiche della nascita di Gesù, rimanendo profondamente colpito da queste
rappresentazioni sacre.
Quando
San Francesco tornò in Italia, chiese a papa Onorio III di raffigurarlo anche
lì.
Il
Papa però non glielo permise (a quell'epoca la rappresentazione dei drammi
sacri era vietata), gli concesse, però, di celebrare la messa in una grotta.
La
notte e la celebrazione liturgica furono illuminate da fiaccole e, dentro la
grotta, fu collocata una mangiatoia riempita di paglia, con accanto un asino e
un bue. In realtà non si trattò di
un presepe vero e proprio, ma di una messa celebrata in una grotta e non in una chiesa.
Città
molto famosa per la produzione del presepe è Napoli.
Il presepe napoletano è una rappresentazione della nascita di Gesù
ambientata tradizionalmente nella Napoli del Settecento. A volere una
raffigurazione della natività fu re Carlo III di Borbone che aveva una vera passione per le arti
manuali.
All’epoca,
tra i nobili, fare il presepe divenne una competizione, perché tutti volevano
le lodi del re per le proprie creazioni. E accadde anche che il presepe perse
le caratteristiche originarie, quand’era umile e povero, per dare spazio ad una
scenografia più affascinante e maestosa. La semplice mangiatoia si trasformò in
un’elaborata costruzione che prevedeva un paesaggio con montagne, salite e discese,
vicoli e scalinate; nella parte pianeggiante veniva raffigurata la tradizionale
grotta, affiancata dalle osterie nelle quali, secondo la narrazione dei Vangeli, Giuseppe e Maria non avevano trovato posto a
Betlemme.
I
pastori (termine con cui si
indicano tutti i personaggi che compongono il presepe) non erano altro che le
figure tipiche del popolo napoletano: contadini, artigiani, pescatori,
mendicanti. Gesù era nato tra la gente più umile che era quindi rappresentata
certamente non in pose “nobili”, ma nelle attività quotidiane o nei momenti di
svago: al mercato, nelle osterie, nelle botteghe.
Insieme
ai pastori, sul presepe c’erano animali, strumenti di lavoro e musicali, prodotti
dell’orto e oggetti vari riprodotti in scala.
Se
è vero che i personaggi dovevano essere più realistici possibile, allora dovevano
indossare vestiti in tessuto... ed ecco che anche le donne di corte entravano
in gioco nella realizzazione del presepe, dedicandosi alla fase della
vestizione dei pastori, con abiti realizzati a mano con stoffe e tessuti
provenienti dagli opifici reali di San Leucio. Le figure più importanti erano
inoltre vestite con veri gioielli in miniatura, realizzati dagli orafi dell’epoca.
Tale
era la passione del re Carlo III che, quando si trasferì in Spagna, portò con
sé un grandissimo presepe e degli abili artigiani per continuare lì la
tradizione napoletana.
Il presepe napoletano del ‘700 divenne
così, più che la semplice rappresentazione della nascita di Gesù, come narrata
dai Vangeli, un vero e proprio tuffo nella vita partenopea dell’epoca. Non
poteva quindi non diffondersi nelle case popolari, seppur con minore qualità.
Ospitato in una teca, il presepe era composto da un piccolo “scoglio” abbellito
con qualche pastore. Da quel momento, però, la realizzazione dei pastori si
trasformò in un vero e proprio mestiere.
La
moda del presepe attraversò l’intero secolo e, solo nell’800, iniziò a perdersi:
la maggior parte delle costruzioni esistenti furono smontate, vendute o
disperse. Tra le poche realizzazioni dell’epoca sopravvissute fino ai giorni
nostri vi sono il grande presepe reale, conservato nella reggia di Caserta, e
quello donato alla città di Napoli dallo scrittore Michele Cuciniello, conservato nel museo della Certosa di San Martino.
La
tradizione napoletana del presepe, però, è arrivata fino ai giorni nostri. Le
famiglie del napoletano, nel periodo prima di Natale, si recano nelle aree dove
il presepe continua a esistere, specialmente nella zona di San Gregorio Armeno,
per ammirare le varie rappresentazioni artistiche degli artigiani della zona.
Per
esperienze personali, a malincuore, devo ammettere che la qualità del presepe
di San Gregorio Armeno negli ultimi anni è scesa parecchio. I vari artigiani
storici, sono stati sostituiti da piccole botteghe straniere, che realizzano
pezzi in plastica con materiali economici, in modo tale da presentare ai
clienti prezzi più bassi e abbordabili. Quindi, secondo me, i pochi artigiani
rimasti, non costruiscono semplici presepi, ma portano avanti una grandissima
tradizione, che risale a più di 300 anni fa.
Ruggiero Aliperti 2B