3D: Grazie, Primo, per averci concesso questa intervista. Noi ragazzi di oggi sentiamo tanto parlare di Shoa, a scuola , in televisione, sui social ma desideriamo conoscere più da vicino l’argomento attraverso la tua storia di ebreo italiano del Novecento, soprattutto come è iniziato il tuo “calvario”.
Levi: Ne sono onorato! Chiedetemi ciò che volete!
3°D: Quanti anni avevi quando fosti catturato dalla Milizia fascita?
Levi: Avevo 24 anni ed era il 13 dicembre 1943 quando arrivarono tre centurie della Milizia in piena notte nel nostro nascondiglio su in montagna e mi presero.
3°D: Per quale motivo ti rifugiasti in montagna, lontano dalla tua città,Torino?
Levi: Nel 1938 il governo fascista emanò le leggi razziali contro gli ebrei per cui, essendo ebreo, fui costretto a scappare per evitare la cattura. Io però ero anche partigiano, cioè combattevo segretamente contro i “repubblichini” e i nazisti tedeschi. Quando mi presero io dichiarai che ero ebreo anzichè partigiano perchè dire di essere tale mi avrebbe condotto alla tortuta o alla morte certa.
3°D: Dove ti portò la Milizia?
Levi: Al campo di concentramento di Fossoli, in provincia di Modena. Lì non c'erano solo ebrei ma anche prigionieri di guerra inglesi,americani e tutti gli oppositori al governo fascita repubblichino.
3°D: Sei rimasto a Fossoli fino alla fine della guerra?
Levi : No, purtroppo nel febbraio del 1944 nel nostro campo arrivarono i tedeschi e ordinarono la nostra deportazione ad Auschwitz, il lager più grande e tremendo che potesse esistere.
3°D: Come fu il viaggio fino in Polonia?
Levi: Partimmo in treno in 12 vagoni-merci strettissimi e noi ne eravamo seicentocinquanta. Immaginate in quale condizione eravamo! Scomodi,infreddoliti,affamati ed assetati, impauriti dall'ignoto! Pensate, senza WC, senza luce, senza riscaldamento e senza posti a sedere. Completamente diverso da come viaggiate voi oggi!
3°D: Quanto durò il tuo lungo e faticosissimo viaggio?
Levi: Circa 15 giorni.
3°D: Il 27 gennaio 1945 arrivarono ad Auschwitz i sovietici, aprirono i cancelli del campo e tu finalmente ti sentisti libero. Cosa facesti?
Levi: La prima cosa a cui pensai fu: “Come fare per tornare a casa in Italia senza soldi e senza documenti?”.Ci riuscii al prezzo di tante difficoltà e avventure che rallentarono il viaggio di ritorno a casa. Non lo dimenticherò mai, furono 35 giorni infernali! Ma mai così duri e indimenticabili come le giornate trascorse nel campo di Auschwitz!
3D: Purtroppo sappiamo dettagliatamente come si svolgeva la vita, se così si può dire, nel lager… non vogliamo ora farti rattristare ricordando quello che facevi lì dentro…
Levi: Grazie, ragazzi, siete molto sensibili e perspicaci!
3°D: Ma tu sei laureato in chimica. Come finisci a fare lo scrittore?
Levi: Ho ritenuto necessario far conoscere a tutti la mia storia e la barbarie nazista, quindi ho scritto vari romanzi e racconti. Quelli più importanti sono “Se questo è un uomo” e “La tregua”: nel primo ho raccontato il periodo trascorso nel lager di Auschwitz, con tutte le esperienze atroci che non auguro a nessuno; nel secondo ho narrato le traversie affrontate per riuscire a tornare in Italia e
il difficile ritorno alla vita dopo la libertà.
3°D: Quale messaggio vorresti lasciare a noi giovani?
Levi: Sicuramente quello di non dimenticare mai ciò che è stato per non farlo ripetere mai più! Ad maiora!
3°D: Ti ringraziamo di averci concesso questa intervista e siamo sicuri che le tue parole saranno utili a costruire un mondo migliore nel quale tutti gli uomini siano veramente uguali e dove tutti abbiano pari dignità!
I ragazzi della 3°D