Visualizzazione post con etichetta Shoa. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta Shoa. Mostra tutti i post

sabato 3 febbraio 2024

Intervista a Primo Levi

 

 Il 27 gennaio 2024,  Giornata della memoria della Shoah, la classe 3D ha voluto ricordare Primo Levi,  grande scrittore nonchè testimone di quel triste periodo della nostra storia, con una immaginaria intervista. 


3D: Grazie, Primo, per averci concesso questa intervista. Noi ragazzi di oggi sentiamo tanto parlare di Shoa, a scuola , in televisione, sui social ma desideriamo conoscere più da vicino l’argomento attraverso la tua storia di ebreo italiano del Novecento, soprattutto come è iniziato il tuo “calvario”. 

Levi: Ne sono onorato! Chiedetemi ciò che volete!

3°D: Quanti anni avevi quando fosti catturato dalla Milizia fascita?

Levi: Avevo 24 anni ed era il 13 dicembre 1943 quando arrivarono tre centurie della Milizia in piena notte nel nostro nascondiglio su in montagna e mi presero.

3°D: Per quale motivo ti rifugiasti in montagna, lontano dalla tua città,Torino?

Levi: Nel 1938 il governo fascista emanò le leggi razziali contro gli ebrei per cui, essendo ebreo, fui costretto a scappare per evitare la cattura. Io però ero anche partigiano, cioè combattevo segretamente contro i “repubblichini” e i nazisti tedeschi. Quando mi presero io dichiarai che ero ebreo anzichè partigiano perchè dire di essere tale mi avrebbe condotto alla tortuta o alla morte certa.

3°D: Dove ti portò la Milizia?

Levi: Al campo di concentramento di Fossoli, in provincia di Modena. Lì non c'erano solo ebrei ma anche prigionieri di guerra inglesi,americani e tutti gli oppositori al governo fascita repubblichino.

3°D: Sei rimasto a Fossoli fino alla fine della guerra?

Levi : No, purtroppo nel febbraio del 1944 nel nostro campo arrivarono i tedeschi e ordinarono la nostra deportazione ad Auschwitz, il lager più grande e tremendo che potesse esistere. 

3°D: Come fu il viaggio fino in Polonia?

Levi: Partimmo in treno in 12 vagoni-merci strettissimi e noi ne eravamo seicentocinquanta. Immaginate in quale condizione eravamo! Scomodi,infreddoliti,affamati ed assetati, impauriti dall'ignoto! Pensate, senza WC, senza luce, senza riscaldamento e senza posti a sedere. Completamente diverso da come viaggiate voi oggi!


3°D: Quanto durò il tuo lungo e faticosissimo viaggio?

Levi: Circa 15 giorni.

3°D: Il 27 gennaio 1945 arrivarono ad Auschwitz i sovietici, aprirono i cancelli del campo e tu finalmente ti sentisti libero. Cosa facesti?

Levi: La prima cosa a cui pensai fu:  “Come fare per tornare a casa in Italia senza soldi e senza documenti?”.Ci riuscii al prezzo di tante difficoltà e avventure che rallentarono il viaggio di ritorno a casa. Non lo dimenticherò mai, furono 35 giorni infernali! Ma mai così duri e indimenticabili come le giornate trascorse nel campo di Auschwitz!

3D: Purtroppo sappiamo dettagliatamente come si svolgeva la vita, se così si può dire, nel lager… non vogliamo ora farti rattristare ricordando quello che facevi lì dentro…

Levi: Grazie, ragazzi, siete molto sensibili e perspicaci!

3°D: Ma tu sei laureato in chimica. Come finisci a fare lo scrittore?

Levi:  Ho ritenuto necessario far conoscere a tutti la mia storia e la barbarie nazista, quindi ho scritto vari romanzi e racconti. Quelli più importanti sono “Se questo è un uomo” e “La tregua”: nel primo ho raccontato il periodo trascorso  nel lager di Auschwitz, con tutte le esperienze atroci che non auguro a nessuno; nel secondo ho narrato le traversie affrontate per riuscire a tornare in Italia e 

il difficile ritorno alla vita dopo la libertà. 

3°D: Quale messaggio vorresti lasciare a noi giovani?

Levi: Sicuramente quello di non dimenticare mai ciò che è stato per non farlo ripetere mai più! Ad maiora!

3°D: Ti ringraziamo di averci concesso questa intervista e siamo sicuri che le tue parole saranno utili a costruire un mondo migliore nel quale tutti gli uomini siano veramente uguali e dove tutti abbiano pari dignità! 



  I ragazzi della 3°D