domenica 29 maggio 2022

FINALMENTE IN GITA

Dopo quasi due anni di pandemia, la mia classe (2B) insieme con la 2H e 1M, il 27 aprile 2022 siamo andati in gita.

Il giorno prima della gita ero veramente emozionata tanto che la sera prima non sono riuscita a dormire, ero felice di trascorrere una giornata insieme ai miei compagni di classe perché ero sicura che ci saremmo divertiti tantissimo.

Le tappe principali sono state Alife, la Cipresseta di Fontegreca e Prata Sannita.

La partenza era prevista per le 7:30/8.00, il tragitto da scuola ad Alife è stato fantastico; io, la mia classe e le altre due classi ci siamo “scatenati” nel pullman abbiamo cantato, ascoltato musica e fatto cori ma soprattutto siamo stati insieme… ma in un modo diverso.

Arrivati ad Alife poi, abbiamo visitato il museo archeologico della città dove il personale ci ha spiegato che Alife è una città di origine sannita che fu conquistata dai Romani ed è circondata da mura tuttora esistenti. Nel museo di Alife c’erano scheletri risalenti al quindicesimo secolo, ancora integri, con il proprio corredo funerario. C’erano anche vecchi vasi di ceramica, monete ed anche piccole statue.

Dopo aver visitato il museo ci siamo diretti verso la Cipresseta ma prima di arrivare a destinazione abbiamo incontrato delle guide che ci hanno fatto riposare in un bar dove abbiamo fatto merenda e comprato tantissime caramelle, e poi finalmente ci siamo incamminati verso la Cipresseta… una lunga salita per arrivare.

La guida durante il percorso ci ha spiegato che i cipressi che ci sono in quella zona sono rarissimi perché a differenza degli altri cipressi non vengono attaccati da funghi particolarmente pericolosi.

Abbiamo pranzato lì con il suono delle cascate e il cinguettio degli uccelli e dopo siamo saliti sulla montagna, un percorso abbastanza ripido, per vedere la cascata del fiume Sava, un fiume che presenta rocce calcaree e inoltre, una cosa che mi ha colpito particolarmente, è stato l’insetto pattinatore che grazie alle sue zampe riesce a galleggiare sull’acqua. Abbiamo poi ripercorso tutta la strada e siamo ritornati al pullman.




Ultima tappa della gita: Prata Sannita, abbiamo visitato il borgo abitato da circa 60 persone e da lì si vedeva un panorama spettacolare.

Scendendo più giù, attraverso delle scale la guida si è fermata davanti a un hotel medievale e la particolarità di quest’ultimo è che aveva un letto su dei binari che veniva spinto su un balconcino dove al di sotto c’era il vuoto, a provare questa “magnifica attrazione” è stata la mia professoressa di italiano.

Dopo siamo scesi giù fino ai piedi della montagna dove per puro caso abbiamo trovato un chiosco che vendeva gelati, bibite, diciamo un mini bar ma la cosa più bella è che c’era anche un parco giochi, che divertimento una giornata pazzesca, indimenticabile. Inoltre vicino al parco giochi c’era un antichissimo ponte costruito circa 2000 anni fa dai Romani che attraversa il fiume Lete e anch’esso presenta rocce calcaree.


La lunga giornata si è conclusa con il rientro, eravamo stanchissimi ma felici e soddisfatti!  Credo che tutte le ore passate insieme ai miei compagni, siano bastate per rendere questa giornata indimenticabile!

Ci sono mancate tanto le gite, mi rendo conto che è un modo davvero efficace per apprendere, per conoscerci e per stare insieme rispetto alla quotidianità scolastica, tanto che anche i professori ci sono sembrati diversi, più vicini e complici! Insomma il tutto ha contribuito a vivere una magnifica esperienza che speriamo di ripetere in futuro.

 Paola Marotta 2B

sabato 28 maggio 2022

Concorso: Trentennale delle stragi di Capaci e di via d’Amelio-la memoria di tutti.

 

La classe 3^D ha partecipato al Bando di Concorso: Trentennale delle stragi di Capaci e di via d’Amelio-la memoria di tutti. Percorsi di educazione alla legalità democratica, indetto dalla Fondazione Falcone di Palermo, che aderire a un appello alla creatività, realizzando un lenzuolo personalizzato in ricordo dei caduti nella lotta alle mafie. La classe, insieme alla docente di francese la prof.ssa Rosa Palmese ha riflettuto, in occasione della giornata in ricordo delle vittime della mafia, sulle tante persone innocenti che hanno perso la vita. L’attenzione degli alunni si è soffermata su Emanuela Sansone che è stata la prima giovane donna vittima della mafia. Aveva 17 anni.

Si sono documentati per capire chi fosse la giovane vittima e perché fosse stata uccisa.                                 Chi era?

Era il 27 dicembre 1896 quando Emanuela Sansone, figlia della bettoliera Giuseppa di Sano, fu uccisa in un agguato nel loro magazzino di Palermo, adibito a "merceria, pasteria e bettola, oltre che ad abitazione". Due colpi di fucile che ferirono gravemente la madre, colpita al braccio e al fianco, ed uccisero Manuela, colpita alla tempia. I mafiosi sospettavano che la madre li avesse denunciati per fabbricazione di banconote false.

  

Articolo apparso su Giornale di Sicilia il 29 dicembre 1896


La madre della vittima collaborò attivamente con la giustizia ed è stata uno dei primi esempi del ruolo positivo delle donne e prima donna collaboratrice di giustizia.

ALCUNE RIFLESSIONI DEGLI ALUNNI SULLA MAFIA:

“Ma loro non cambiano” e ancora “Convertitevi!”, queste frasi, pronunciate rispettivamente da Rosa Costa, vedova di Vito Schifani (l’agente di polizia morto nell’agguato al giudice Giovanni Falcone) e da Papa Giovanni Paolo II, sono grida di dolore e di opposizione alla mafia. Ci hanno insegnato che solo parlandone, la si può ostacolare e combattere. La mafia non si spiega perché essa non ha un significato, un valore, una morale. Può essere paragonata ad una mano “invisibile” che agisce nell’ombra, nell’illegalità e tutto ciò che avviene nel “buio” è qualcosa di spaventoso ma non bisogna lasciarsi sopraffare.                                                                        

Giovanni Falcone e Paolo Borsellino, di cui ricorre il trentesimo anniversario della loro uccisione, pur sapendo di essere “morti che camminano” non hanno mollato e non solo ci hanno creduto ma hanno lottato fono in fondo con la speranza di poter cambiare la mentalità e far sentire il “FRESCO PROFUMO DELLA LIBERTÀ”. (Fatima)

“La mafia è un’organizzazione criminale che ancora oggi viene combattuta da tutti. Ma se tutti la combattono, perché esiste ancora?  (Luigi)

“Penso che la mafia sia qualcosa di orribile, di disumano. Usa la violenza per ottenere potere, per dominare. Uccide senza guardare in faccia nessuno e colpisce persone di ogni età e sesso. In classe ci siamo soffermati a parlare di Emanuela Sansone, la prima vittima di mafia e aveva solo 17 anni, ma penso anche al piccolo Giuseppe Di Matteo, che nel 1996, all'epoca 12 anni, venne prima ucciso poi sciolto nell'acido dopo una prigionia durata 779 giorni. Solo avendo il coraggio di non tacere si avrà un futuro libero dalla mafia” (Laura)

“Penso che ogni atto mafioso debba essere denunciato. Più si ha il coraggio di non tacere ai soprusi, più la mafia perde vigore perché essa trova forza nella paura delle persone” (Mariella)

“Secondo me, la mafia è sempre più diffusa nella nostra società perché si è infiltrata in tanti settori del potere. Per poterla distruggere bisogna denunciare. Molti l’hanno fatto e purtroppo troppi hanno perso la vita come i giudici Falcone e Borsellino ma penso anche a Don Peppe Diana, parroco di Casal di Principe in provincia di Caserta, ucciso il 19 marzo 1994, mentre si accingeva a celebrare la messa, “colpevole” di aver scritto e diffuso una lettera, nella quale chiedeva un impegno civico contro la camorra. Mi unisco al grido di Don Peppe Diana: “Per amore del mio popolo non tacerò!” (Benedetta P.)

 Il lenzuolo su cui è disegnata la figura di Emanuela, contiene anche la frase “chi ha paura muore ogni giorno, chi non ha paura muore una volta sola…” del giudice Paolo Borsellino. Con tale frase, gli alunni hanno voluto sottolineare che per vincere la paura occorre coraggio e parafrasando il “Giulio Cesare” di William Shakespeare: “I paurosi muoiono mille volte prima della loro morte, ma l’uomo di coraggio non assapora la morte che una sola volta”. (Benedetta I., Francesca T., Francesca R., Giulia)

 


Il lenzuolo è stato inviato alla Fondazione Falcone a Palermo e insieme agli altri 1400 sono stati esposti al Foro Italico della città, lo scorso 23 maggio , in occasione del trentennale della strage di Capaci in cui persero la vita il giudice Giovanni Falcone, la moglie Francesca Morvillo, anche lei magistrato, e gli agenti della scorta Vito SchifaniRocco Dicillo e Antonio Montinaro.

                                                                 La classe 3 D

                                                                           


venerdì 20 maggio 2022

Premiazione “Un poster per la pace- Siamo tutti connessi”- Lions Club

Domenica 24 aprile 2022 ho partecipato, accompagnata dalla mia professoressa di Italiano Bianca Della Pietra, alla premiazione Distrettuale del Concorso “Un poster per la pace- Siamo tutti connessi” promosso dal Lions Club International, tenutosi al Palazzo Ducale di Marigliano.
Alla premiazione c’erano il Governatore distrettuale, molti rappresentati del Lions Club e tante altre autorità locali. Vivere questa esperienza alla fine del mio ciclo di studi è stata per me un’emozione indescrivibile, perché si è realizzato il mio desiderio più grande, ossia quello di trasmettere il mio messaggio di pace. 
In un momento storico così particolare “parlare di pace” non può e non deve essere scontato. Al centro del mio poster ho disegnato una grande rosa che avvolge tutto il mondo, perché la Pace per me è proprio come un fiore, di cui dobbiamo prenderci cura e al quale dobbiamo dare calore con il nostro amore e il nostro impegno quotidiano e per fare tutto ciò, dunque, è fondamentale “sentirsi connessi”, cioè essere tutti uniti nella solidarietà e nella fratellanza. 
Devo ringraziare tutti coloro che hanno sostenuto il mio progetto e la mia scuola, che mi ha dato questa grande opportunità, ma mi sento di dedicare questo premio a tutte quelle persone che per la Pace hanno perso la vita e purtroppo continuano a farlo, nella speranza di poter vivere tutti insieme in armonia in un mondo migliore senza odio e senza guerre!

“La pace non può regnare tra gli uomini se prima non regna nel cuore di ciascuno di loro.”

(Papa Giovanni Paolo II)

 Teressa Riccio 3 I