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venerdì 2 dicembre 2022

#educhiamoallagentilezza. No alla violenza.

Il 25 novembre è la Giornata mondiale contro la violenza sulle donne, in occasione di quest’ultima, nell’ambito delle lezioni di italiano, abbiamo svolto un’indagine circa gli eventi di femminicidi in Italia, prendendo ad esame il corrente anno. Dalla nostra ricerca, è emerso che nonostante tutte le manifestazioni si registrano ancora eventi luttuosi.


Per la costruzione di questa mappa, la prof Notaro ci ha suggerito l’uso di My maps, un applicativo della piattaforma Gsuite, da noi usata nella didattica ordinaria.

Questo lavoro ci ha fatto riflettere sul fatto che sia in Italia che nel mondo la violenza di ogni tipo sulle donne viene effettuata giornalmente e questo, come abbiamo visto, può portare alla morte di queste donne. Per tale motivo la “Giornata Internazionale contro la violenza sulle donne” ha una grande importanza, cioè, quella di ricordare per far sì che la morte di ognuna di queste povere donne non sia vana. Infatti si tratta di un fenomeno che continua in modo silente e persistente a prendere atto in qualunque luogo e in qualunque ora del giorno e della notte, persino negli ambienti più familiari e sicuri.

Inoltre, questo studio conferma ancora una volta che c 'è chi non ha capito il valore della vita di un essere umano. Che sia donna o che sia uomo si tratta sempre di vite umane.

Ciò che ci stupisce è che ad oggi il cammino verso la non violenza è ancora lontano, nonostante esista una norma consolidata come l’Art. 3 della costituzione Italiana che recita: “Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali”.

L’uomo non ha il diritto di alzare le mani sulla donna per nessun motivo. Il primo passo da compiere, quindi, sarebbe quello di modificare le culture secondo cui il genere maschile è quello ‘dominante’. Ma il passo più importante va fatto dalle donne, che raramente denunciano gli abusi subiti poiché credono che siano dimostrazioni d’amore.

Noi ragazzi siamo molto delusi da questi risultati, perché abbiamo capito che il mondo che ci lascerà la generazione dei nostri genitori sarà tutto da ricostruire partendo da una ricostruzione mentale, molto più impegnativa di una territoriale. Infine riteniamo che ormai il mondo sta andando avanti con nuove invenzioni e costruzioni moderne ma si tende a trascurare il problema di una mentalità arretrata che non ci permetterà mai di migliore del tutto il nostro pianeta.

Dunque, spetta proprio a noi nuove generazioni, impegnarci a migliorare il posto in cui viviamo, lasciando ai nostri successori un mondo privo di disuguaglianza e di guerra perché non meritano di vivere nelle condizioni in cui siamo ora.

Gli alunni della Merliano-Tansillo contro la violenza di genere

Oltre a quest’attività, alcuni di noi hanno partecipato a una manifestazione in piazza Duomo (Nola). Abbiamo svolto un flash mob molto significativo con altre scuole del territorio. In ogni passo della coreografia, ognuno di noi si è impersonificato in tutte le donne che subiscono ogni giorno delle violenze. Siamo state coordinate dalla professoressa Anna Rainone.

L'indumento che ha accomunato tutti noi era un fiocco rosso, simbolo appunto della violenza sulle donne.

Nell'introduzione della manifestazione c’è stato anche un intervento da parte dei sindaci del territorio.

Nel mezzo di questa manifestazione è stato deciso anche di fare una rappresentazione teatrale, grazie alla compagnia “Teatrarci” di Saviano.

Al seguente link il video del nostro contributo: 


A cura della classe 3D


mercoledì 30 novembre 2022

BALLANDO CON IL CODICE

(fonte delle foto:Code.org)

 
Il 2°corso di informatica che abbiamo svolto, chiamato “Ballando con il Codice’’, è uno dei tanti progetti interattivi che si possono realizzare grazie al sito “code.org’’.

Permette attraverso la creatività, la realizzazione di un ballo, programmato grazie a diversi codici, rendendo ogni step unico.

Ti permette di avere, in modo divertente, varie conoscenze informatiche.

Ogni step è caratterizzato da blocchi, che ci permettono di compiere molteplici funzioni per la realizzazione di un balletto, man mano che si va avanti, i blocchi aumentano e l’esercizio diventa più difficile e interessante.

All’inizio di alcuni step ci proporranno un video che illustra come procedere in quel determinato step, oltre le informazioni grafiche presenti sopra l’area di lavoro.

Avremo anche la possibilità di scegliere una canzone tra le molte proposte.

Questa attività molto interessante e coinvolgente ti sollecita ulteriormente sapendo due cose:

1)Facendo i corsi riceverai un attestato di partecipazione.

2)Potrai partecipare alla festa del Coding.

Napolitano Francesco e Strocchia Alessandra 3D




martedì 29 novembre 2022

L’ARTE DELLA POESIA

 

Immagine acquisita dal sito:code.org

Come primo percorso abbiamo intrapreso quello “dell'Arte della poesia". Si tratta di un corso in cui si possono realizzare nuove poesie e allo stesso tempo animarle.

Ciò avviene compiendo vari step dove il partecipante alla fine di questi ultimi otterrà un attestato. Tale percorso viene suddiviso in nove step, ognuno di essi costituito da blocchi, i quali arricchiranno graficamente la poesia e trasmetteranno più facilmente il significato di quest'ultima. All'inizio di ogni step sarà possibile vedere un video nel quale verrà illustrato il modo in cui svolgerlo.

Per ognuno di essi si potrà scegliere se portare avanti la stessa poesia o selezionarne un'altra. Al passare di ogni step si aggiungeranno altri blocchi che arricchiranno sempre di più la poesia.

Questo percorso, data la sua interattività, per noi è stato sempre più coinvolgente infatti abbiamo svolto, sempre dallo stesso sito, un altro corso: "Ballando con il codice".   

                                                         Parisi Rachele e Notaro Arianna 3D


La festa del Codeweek

Il 9 novembre 2022 siamo stati invitati alla partecipazione di una festa che hanno organizzato per inaugurare il 10° anniversario del codeweek. Le attività che abbiamo svolto sono state molto divertenti. All'inizio il professore Alessandro Bogliolo, relatore della festa, ci ha dimostrato la sua gratitudine per la nostra partecipazione all’ iniziativa di far imparare a programmare attraverso delle attività molto semplici e divertenti e ci ha invitato a svolgere altre attività. In seguito ci ha inviato a partecipare a dei sondaggi per informarsi sulla nostra provenienza e la nostra partecipazione negli anni sulla piattaforma “code.org”.

Dopo questi brevi sondaggi ci siamo immersi nella progettazione di alcuni percorsi per un robottino. Il relatore della festa ci ha spiegato il funzionamento del robottino e i suoi comandi:

 

    digitando una tessera grigia il robottino proseguiva dritto;

    digitando una tessera rossa il robottino svoltava a destra e proseguiva verso destra;

    digitando una tessera gialla il robottino svoltava a sinistra e proseguiva verso sinistra.

       


                                  

Il primo percorso era molto facile, perché dovevamo guidare il robottino da un punto di partenza ad un punto di arrivo. Il secondo percorso era un po’ più complicato, ma non è stato un problema per noi. Il terzo invece era molto più difficile perché dovevamo trovare il percorso più lungo per il nostro robottino, ma allo stesso tempo cercare di far uscire dalla scacchiera il robottino avversario, ovvero quello del relatore. Essendo circa 35000 partecipanti, non è stato molto facile, perché, se avessimo trovato un percorso vincente, ma la maggioranza ne avrebbe scelto un altro, dovevamo adattarci a quest’ultimo. Nonostante le difficoltà, siamo riusciti a vincere contro un vero programmatore.

 

fonte: codeweek

La partecipazione europea

 

Tra le varie statistiche, il prof.re Alessandro Bogliolo, ambasciatore del coding e coordinatore di Europe Code Week,  ci ha mostrato anche la classifica dei vari paesi partecipanti alle attività del coding e l'Italia è il quarto paese  in tutta Europa.


La classifica viene sviluppata in base al numero di attività di ogni paese Europeo e il numero totale dei suoi abitanti che risultano due fattori inversamente proporzionali.

 

Rita Ambrosino

Benedetta D’Elia

Marco DU

Alessandra Strocchia

 Classe 3D




 

mercoledì 23 novembre 2022

ENERGIA MOTORE del MONDO ma…non dimentichiamo Chernobyl

 

Chernobyl liquidators monument

Durante una delle ultime lezioni di scienze svolte con la mia classe e la professoressa Lucia Esposito, abbiamo affrontato un tema molto attuale come quello energetico. 

Ci siamo soffermati sulle fonti di energia più utilizzate nella nostra epoca e quelle più sicure per l’ambiente, come l’energia elettrica rinnovabile e nucleare. Quest’ ultima in particolare, è così potente da soddisfare un notevole fabbisogno energetico. 

Si stima infatti che 1 kg di uranio, fornisce la stessa quantità di energia di 60 Tonnellate di gas e di 80 dl di petrolio. Essa viene prodotta nelle centrali nucleari che bombardando l’uranio con dei neuroni, creano una reazione a catena capace di liberare una quantità immensa di energia. Per questo motivo i reattori hanno bisogno di sistemi di sicurezza avanzatissimi perchè un minimo errore o una banale distrazione può essere fatale, al punto da comportare violente esplosioni. Così come è accaduto nel 1986, nella centrale di Chernobyl, in Ucraina. 

La prof, per farci capire come questo fatale disastro sia avvenuto, ci ha fatto vedere un documentario diretto da Piero Angela molto affascinante, sullo scoppio di questa centrale. Il filmato si suddivideva in tre parti: una in cui Piero Angela spiegava l’esplosione, un’altra parte era un vero e proprio film che ricostruiva quella tragica vicenda e un’ultima parte, molto attuale, si soffermava sulla disponibilità di fonti di energia in Italia. In particolare, mi ha colpito la causa dell’esplosione ovvero un esperimento che gli uomini stavano facendo all’interno della centrale. Essi alzarono tutte le barre di grafite che controllavano la reazione, rallentandola o velocizzandola, per capire semplicemente quanta energia potesse generare la centrale. Quando si accorsero che ciò poteva essere pericoloso, decisero di far tornare le barre dentro il loro contenitore, tramite un pulsante. All’inizio le barre cominciarono a tornare al loro posto, ma ad un certo punto si bloccarono. L’alta percentuale di calore generata durante l’esperimento, aveva dilatato i contenitori delle barre, che non riuscivano più ad entrarvi. Insomma, la reazione diventò incontrollabile al punto da causare la distruzione della centrale. 

Il documentario ha inoltre messo in evidenza, quanto sia stato determinante l’intervento dei pompieri e dei soldati per spegnere l’incendio buttando sabbia sul reattore per placare la fuoriuscita di radiazioni. Molte persone dovettero evacuare la città e fu proprio così che dopo quell’esplosione, Chernobyl divenne una città fantasma, senza più nessuna forma di vita. Gli effetti delle radiazioni, si sono manifestati anche a distanza di anni attraverso le mutazioni genetiche che hanno colpito i bambini nati dopo quel tragico evento. Oggi, dopo trent’anni, non è cambiata ancora molto, le piante sono ancora secche e le strade sono ricoperte di polveri radioattive, che se respirate possono causare la morte. 

Il documentario poi, ci ha mostrato altre cose interessanti, come le scarse risorse di cui disponiamo in Italia: non c’è né carbone, né gas, né petrolio e la mancanza di queste fonti ci costringe a comprare l’energia da altri Paesi, come la Russia sostenendo un costo energetico di gran lunga superiore a quello delle altre nazioni che disponendo invece di vari combustibili fossili e del nucleare, pagano di meno. Mostrato ciò si è soffermato sul tema delle energie rinnovabili, ovvero quelle che sfruttano la natura per produrre elettricità come: quella solare, eolica, geotermica e delle maree. Queste, sono molto sostenibili e poco inquinanti, ma scomode perché per coprire il fabbisogno popolare, hanno bisogno di grandi spazi. Si potrebbe sfruttare un’energia scoperta di recente per aiutare l’Italia nel problema energetico, quella delle maree, perché la nostra nazione è circondata per gran parte da acqua, questo sistema però va bene solo per le zone dove il mare è basso, ad esempio in Danimarca, dove sono già presenti questi impianti. 

Inoltre il documentario era pieno di curiosità, ad esempio ci ha fatto vedere che un uomo del 1900, consumava circa 22 barili di petrolio in meno rispetto ad un uomo di oggi abbiamo così capito di come la richiesta pro capite è aumentata e di come sia importante trovare fonti energetiche pulite e sicure. Il filmato ci ha mostrato una cittadina tedesca, Friburgo, circa duecentomila abitanti, dove le energie rinnovabili sono molto utilizzate, si cerca di sfruttare al meglio ogni spazio, per istallare dei pannelli fotovoltaici e si circola prevalentemente in bicicletta. Una città pulita, insomma.

È stato bello vedere questo lungo filmato che ha suscitato in me un particolare interesse nei confronti della problematica energetica, soprattutto relativamente alle fonti rinnovabili. Inoltre la prof, a fine documentario, ci ha chiesto di disegnare, quello che più ci ha colpito di Chernobyl. Così ognuno di noi, nella successiva lezione di scienze, ha presentato il suo elaborato. Tutti abbiamo disegnato qualcosa di diverso, ognuno in base alla propria sensibilità e insieme alla professoressa abbiamo riservato una parete dell’aula dove esporre i nostri lavori, in modo da non dimenticare questo importantissimo tema. 

Questi sono i nostri cartelloni





DIEGO STEFANILE 3H

sabato 5 novembre 2022

17 OTTOBRE GIORNATA INTERNAZIONALE PER L’ELIMINAZIONE DELLA POVERTA’

In onore della Giornata Internazionale per l’eliminazione della povertà, la scuola secondaria di I grado “Merliano Tansillo” ha deciso di collaborare con la Caritas Diocesana di Nola, incoraggiando tutti gli alunni a donare del cibo alle persone più bisognose.

Noi abbiamo vissuto quest’esperienza in prima persona, ponendo gli alimenti donati  in appositi scatoloni .

Facendo questo gesto ci siamo sentite ricolme di gioia perché abbiamo aiutato, anche se in piccolo, tante persone che vivono situazioni difficili ogni giorno.

Così il giorno della consegna degli alimenti raccolti, Domenico Alfano (coordinatore della mensa fraterna) ha ringraziato tutti le famiglie che hanno contribuito a questa iniziativa nonostante il periodo difficile che tutti stiamo vivendo.



E’ stata una bella esperienza e speriamo possa ripetersi anche negli anni a venire.

  Giusy Vaiano e Ilaria Francesca Scotti 3C



giovedì 23 giugno 2022

La mia premiazione


Ciao a tutti, sono Diego Stefanile della classe 2H e quest’ anno, siccome una delle cose che amo di più è scrivere, ho deciso, su suggerimento anche dei miei professori, di seguire la mia passione, partecipando a due concorsi di scrittura. Con molto piacere, sono riuscito a vincerli entrambi come premio, hanno pubblicato le due storie con cui avevo gareggiato, in due libricini. Il primo concorso a cui mi sono iscritto, aveva anche organizzato una premiazione per i ragazzi vincitori che doveva avvenire alle basiliche paleocristiane nella città di Cimitile. All’inizio, quando ho saputo di dover andare ad una premiazione, mi sono un po’ spaventato, perché non avevo mai provato una cosa del genere e non sapevo come sarebbe avvenuta la manifestazione;allo stesso tempo però ero comunque abbastanza emozionato perché ero contento di dover salire su un palco proprio come le grandi star, per ritirare un premio per una cosa che avevo scritto con le mie mani. Il 15 giugno quindi, alle 18:30 del pomeriggio, mi sono recato con la mia famiglia alla premiazione e sono rimasto sorpreso dal bellissimo luogo in cui ero appena arrivato. Non ho avuto modo di visitarlo perché ero un po’ in ansia, ma il posto mi sembrava comunque molto bello e ricco di storia e cultura. Ci hanno dato un braccialetto per identificare le diverse categorie che dovevano essere premiate, io avevo quello giallo. Ho aspettato il momento di salire sul palco, seduto come altri in un’area verdeggiante e spaziosa e, quando hanno detto che i ragazzi con il braccialetto giallo dovevano salire, subito insieme ad altri ho eseguito gli ordini. Lì, sul palco, mi sono sentito emozionato non avevo più,né ansie né preoccupazioni, ma solo grande eccitazione. Mi hanno consegnato: un attestato, il libro contenente la mia favola ed un angioletto simbolo dell’organizzazione che aveva istituito il concorso. Dopo un po’ siamo tutti scesi dal palco e con grande soddisfazione mi sono diretto dai miei genitori e dalla professoressa di spagnolo che era venuta in rappresentanza dei miei insegnanti. Felice ci siamo poi diretti verso l’auto e siamo tornati a casa. E’ stato meraviglioso e spero di poter rivivere unemozione del genere. Qui sotto troverete delle foto scattate durante la premiazione.  Diego Stefanile 2H





domenica 29 maggio 2022

HOUSE OF MEMORIES-RECENSIONE

La canzone della quale ho scelto di parlare in questo articolo si intitola “House of memories” dei Panic! at the disco che tradotta in italiano vuol dire “Casa dei ricordi”.

Particolare è il testo, ma ciò che ha colpito la mia attenzione, più di tutto, è il ritornello la cui traduzione in italiano è:

abbiamo costruito questa casa su dei ricordi, fammi una foto ora e scuotila finché non si vede, e quando le tue fantasie diventeranno la tua eredità, promettimi un posto nella tua casa dei ricordi”.

Letteralmente il testo potrebbe non avere molto senso, ma sono convinta che abbia un significato molto profondo. La parte iniziale sta a ricordare un vecchio amore, ovvero la casa; nella seconda parte, invece, possiamo individuare i termini promessa e eredità, termini, in questo contesto, rivolti al futuro.

Il testo vuole quindi intendere che è importante tendere un occhio al passato, perché ricordare gli errori del nostro passato ci aiuta ad evitarli in futuro; allo stesso tempo anche a quest’ultimo dobbiamo prestare attenzione, perché il tempo scorre, la vita va avanti e noi dobbiamo adattarci ad essa.

La canzone ha un ritmo travolgente, dà una forte carica, si potrebbe ascoltarla quasi all’infinito senza stancarsi mai.

L’unione di una base musicale travolgente ed un testo profondo rendono questa canzone una delle mie preferite. 

Giorgia La Manna  2B 

FINALMENTE IN GITA

Dopo quasi due anni di pandemia, la mia classe (2B) insieme con la 2H e 1M, il 27 aprile 2022 siamo andati in gita.

Il giorno prima della gita ero veramente emozionata tanto che la sera prima non sono riuscita a dormire, ero felice di trascorrere una giornata insieme ai miei compagni di classe perché ero sicura che ci saremmo divertiti tantissimo.

Le tappe principali sono state Alife, la Cipresseta di Fontegreca e Prata Sannita.

La partenza era prevista per le 7:30/8.00, il tragitto da scuola ad Alife è stato fantastico; io, la mia classe e le altre due classi ci siamo “scatenati” nel pullman abbiamo cantato, ascoltato musica e fatto cori ma soprattutto siamo stati insieme… ma in un modo diverso.

Arrivati ad Alife poi, abbiamo visitato il museo archeologico della città dove il personale ci ha spiegato che Alife è una città di origine sannita che fu conquistata dai Romani ed è circondata da mura tuttora esistenti. Nel museo di Alife c’erano scheletri risalenti al quindicesimo secolo, ancora integri, con il proprio corredo funerario. C’erano anche vecchi vasi di ceramica, monete ed anche piccole statue.

Dopo aver visitato il museo ci siamo diretti verso la Cipresseta ma prima di arrivare a destinazione abbiamo incontrato delle guide che ci hanno fatto riposare in un bar dove abbiamo fatto merenda e comprato tantissime caramelle, e poi finalmente ci siamo incamminati verso la Cipresseta… una lunga salita per arrivare.

La guida durante il percorso ci ha spiegato che i cipressi che ci sono in quella zona sono rarissimi perché a differenza degli altri cipressi non vengono attaccati da funghi particolarmente pericolosi.

Abbiamo pranzato lì con il suono delle cascate e il cinguettio degli uccelli e dopo siamo saliti sulla montagna, un percorso abbastanza ripido, per vedere la cascata del fiume Sava, un fiume che presenta rocce calcaree e inoltre, una cosa che mi ha colpito particolarmente, è stato l’insetto pattinatore che grazie alle sue zampe riesce a galleggiare sull’acqua. Abbiamo poi ripercorso tutta la strada e siamo ritornati al pullman.




Ultima tappa della gita: Prata Sannita, abbiamo visitato il borgo abitato da circa 60 persone e da lì si vedeva un panorama spettacolare.

Scendendo più giù, attraverso delle scale la guida si è fermata davanti a un hotel medievale e la particolarità di quest’ultimo è che aveva un letto su dei binari che veniva spinto su un balconcino dove al di sotto c’era il vuoto, a provare questa “magnifica attrazione” è stata la mia professoressa di italiano.

Dopo siamo scesi giù fino ai piedi della montagna dove per puro caso abbiamo trovato un chiosco che vendeva gelati, bibite, diciamo un mini bar ma la cosa più bella è che c’era anche un parco giochi, che divertimento una giornata pazzesca, indimenticabile. Inoltre vicino al parco giochi c’era un antichissimo ponte costruito circa 2000 anni fa dai Romani che attraversa il fiume Lete e anch’esso presenta rocce calcaree.


La lunga giornata si è conclusa con il rientro, eravamo stanchissimi ma felici e soddisfatti!  Credo che tutte le ore passate insieme ai miei compagni, siano bastate per rendere questa giornata indimenticabile!

Ci sono mancate tanto le gite, mi rendo conto che è un modo davvero efficace per apprendere, per conoscerci e per stare insieme rispetto alla quotidianità scolastica, tanto che anche i professori ci sono sembrati diversi, più vicini e complici! Insomma il tutto ha contribuito a vivere una magnifica esperienza che speriamo di ripetere in futuro.

 Paola Marotta 2B

sabato 28 maggio 2022

Concorso: Trentennale delle stragi di Capaci e di via d’Amelio-la memoria di tutti.

 

La classe 3^D ha partecipato al Bando di Concorso: Trentennale delle stragi di Capaci e di via d’Amelio-la memoria di tutti. Percorsi di educazione alla legalità democratica, indetto dalla Fondazione Falcone di Palermo, che aderire a un appello alla creatività, realizzando un lenzuolo personalizzato in ricordo dei caduti nella lotta alle mafie. La classe, insieme alla docente di francese la prof.ssa Rosa Palmese ha riflettuto, in occasione della giornata in ricordo delle vittime della mafia, sulle tante persone innocenti che hanno perso la vita. L’attenzione degli alunni si è soffermata su Emanuela Sansone che è stata la prima giovane donna vittima della mafia. Aveva 17 anni.

Si sono documentati per capire chi fosse la giovane vittima e perché fosse stata uccisa.                                 Chi era?

Era il 27 dicembre 1896 quando Emanuela Sansone, figlia della bettoliera Giuseppa di Sano, fu uccisa in un agguato nel loro magazzino di Palermo, adibito a "merceria, pasteria e bettola, oltre che ad abitazione". Due colpi di fucile che ferirono gravemente la madre, colpita al braccio e al fianco, ed uccisero Manuela, colpita alla tempia. I mafiosi sospettavano che la madre li avesse denunciati per fabbricazione di banconote false.

  

Articolo apparso su Giornale di Sicilia il 29 dicembre 1896


La madre della vittima collaborò attivamente con la giustizia ed è stata uno dei primi esempi del ruolo positivo delle donne e prima donna collaboratrice di giustizia.

ALCUNE RIFLESSIONI DEGLI ALUNNI SULLA MAFIA:

“Ma loro non cambiano” e ancora “Convertitevi!”, queste frasi, pronunciate rispettivamente da Rosa Costa, vedova di Vito Schifani (l’agente di polizia morto nell’agguato al giudice Giovanni Falcone) e da Papa Giovanni Paolo II, sono grida di dolore e di opposizione alla mafia. Ci hanno insegnato che solo parlandone, la si può ostacolare e combattere. La mafia non si spiega perché essa non ha un significato, un valore, una morale. Può essere paragonata ad una mano “invisibile” che agisce nell’ombra, nell’illegalità e tutto ciò che avviene nel “buio” è qualcosa di spaventoso ma non bisogna lasciarsi sopraffare.                                                                        

Giovanni Falcone e Paolo Borsellino, di cui ricorre il trentesimo anniversario della loro uccisione, pur sapendo di essere “morti che camminano” non hanno mollato e non solo ci hanno creduto ma hanno lottato fono in fondo con la speranza di poter cambiare la mentalità e far sentire il “FRESCO PROFUMO DELLA LIBERTÀ”. (Fatima)

“La mafia è un’organizzazione criminale che ancora oggi viene combattuta da tutti. Ma se tutti la combattono, perché esiste ancora?  (Luigi)

“Penso che la mafia sia qualcosa di orribile, di disumano. Usa la violenza per ottenere potere, per dominare. Uccide senza guardare in faccia nessuno e colpisce persone di ogni età e sesso. In classe ci siamo soffermati a parlare di Emanuela Sansone, la prima vittima di mafia e aveva solo 17 anni, ma penso anche al piccolo Giuseppe Di Matteo, che nel 1996, all'epoca 12 anni, venne prima ucciso poi sciolto nell'acido dopo una prigionia durata 779 giorni. Solo avendo il coraggio di non tacere si avrà un futuro libero dalla mafia” (Laura)

“Penso che ogni atto mafioso debba essere denunciato. Più si ha il coraggio di non tacere ai soprusi, più la mafia perde vigore perché essa trova forza nella paura delle persone” (Mariella)

“Secondo me, la mafia è sempre più diffusa nella nostra società perché si è infiltrata in tanti settori del potere. Per poterla distruggere bisogna denunciare. Molti l’hanno fatto e purtroppo troppi hanno perso la vita come i giudici Falcone e Borsellino ma penso anche a Don Peppe Diana, parroco di Casal di Principe in provincia di Caserta, ucciso il 19 marzo 1994, mentre si accingeva a celebrare la messa, “colpevole” di aver scritto e diffuso una lettera, nella quale chiedeva un impegno civico contro la camorra. Mi unisco al grido di Don Peppe Diana: “Per amore del mio popolo non tacerò!” (Benedetta P.)

 Il lenzuolo su cui è disegnata la figura di Emanuela, contiene anche la frase “chi ha paura muore ogni giorno, chi non ha paura muore una volta sola…” del giudice Paolo Borsellino. Con tale frase, gli alunni hanno voluto sottolineare che per vincere la paura occorre coraggio e parafrasando il “Giulio Cesare” di William Shakespeare: “I paurosi muoiono mille volte prima della loro morte, ma l’uomo di coraggio non assapora la morte che una sola volta”. (Benedetta I., Francesca T., Francesca R., Giulia)

 


Il lenzuolo è stato inviato alla Fondazione Falcone a Palermo e insieme agli altri 1400 sono stati esposti al Foro Italico della città, lo scorso 23 maggio , in occasione del trentennale della strage di Capaci in cui persero la vita il giudice Giovanni Falcone, la moglie Francesca Morvillo, anche lei magistrato, e gli agenti della scorta Vito SchifaniRocco Dicillo e Antonio Montinaro.

                                                                 La classe 3 D